Savona. Pene severissime sono state richieste dal pm Chiara Venturi nei confronti di Roberto Tesio, Andrea Santonastaso e Carlo Della Vecchia, ovvero l’ex ispettore della squadra Mobile che prestava servizio all’ufficio Tecnico e logistico della Questura, l’ex viceprefetto nonché dirigente dell’area II della Prefettura di Savona e il funzionario dell’ufficio territoriale del Governo di Savona.
I tre erano stati arrestati nel 2017 con l’accusa di “velocizzare” pratiche riguardanti permessi di soggiorno, cambi di cognome, riduzione di giorni di sospensione della patente ed altre autorizzazioni in cambio di “regalie” varie, da modeste somme in denaro a cene, vestiti o visite mediche gratuite. Ed ora il pubblico ministero ha avanzato le sue richieste in sede di procedimento penale, chiedendo di non applicare le attenuanti generiche, in quanto non hanno “mai dato la sensazione di voler chiedere scusa per quanto fatto”, si legge nella memoria depositata dal magistrato dell’accusa.
Nello specifico, Venturi ha chiesto 17 anni e sei mesi di reclusione per Roberto Tesio, accusato di corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio, induzione del pubblico ufficiale al falso, oltre che favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della prostituzione e truffa allo Stato.
Undici anni invece per Andrea Santonastaso, i cui capi di imputazione sono: concussione, corruzione, favoreggiamento dell’immigrazione e abuso d’ufficio. E 9 anni per Carlo Della Vecchia accusato di corruzione e peculato.
Ma tra gli imputati non solo i tre pubblici ufficiali, il pm Venturi ha chiesto le condanne anche per altre 10 persone coinvolte nell’inchiesta. Tra queste, la richiesta è stata di 4 anni e 2 mesi di carcere per l’investigatore privato savonese A.R. e il ristoratore di Alassio S.E., 5 anni e 2 mesi per P.C.D. e 2 anni e 8 mesi per E.C., parente di Carlo Della Vecchia,