Ce l'ha fatta

Everesting, un savonese entra nella Hall of Fame italiana

Si tratta del ciclista ed ex calciatore Gabriele Boasso, protagonista durante lo scorso weekend di un'impresa davvero significativa

Gorra-Cà del Din. Una passione smisurata per lo sport e la voglia di mettersi costantemente in gioco. Un’enorme forza di volontà e la consapevolezza di poter andare oltre i propri limiti. È possibile introdurre in questa maniera l’impresa compiuta da Gabriele Boasso, carcarese di origine ma savonese di adozione che sabato 26 giugno è riuscito a percorrere più volte il segmento in salita di Gorra-Cà del Din (sul colle del Melogno).

Circa 270 km di grinta e tenacia pedalati per un dislivello complessivo di 8880 metri, questo l’incredibile traguardo raggiunto dall’ex conoscenza del nostro calcio provinciale. Il tutto è avvenuto in 16:05 ore, un tempo davvero strabiliante considerando il fatto che solitamente sia necessario impiegarne circa 24 per portare l’impresa a compimento.

È partito alle 5:00 di sabato 26 giugno il determinato atleta savonese, inesauribile classe 1981 desideroso di far entrare il suo nome nella Hall of Fame di tutti coloro i quali ce l’hanno fatta.

Un’attività in cui i ciclisti salgono e scendono più volte su qualsiasi collina, picco o montagna del mondo. Questo va fatto in un solo tentativo, con il dormire che non è permesso a differenza delle pause, consentite per mangiare, bere e ricaricarsi. Tipicamente un tentativo impiega circa 24 ore, tempo in cui bisogna scalare cumulativamente almeno 8.848 metri: questa la spiegazione pratica di un “Everesting”, iniziativa sportiva così chiamata in onore di George Mallory, primo a compiere un’impresa simile scomparso sull’Everest nel 1924. Ovviamente il tutto va registrato con uno strumento apposito.

Come detto un’impresa sportiva quindi, un qualcosa di incredibile riuscito soltanto a 688 persone. Gabriele Boasso ha la consapevolezza di essere tra questi, un grandissimo atleta che ha dato lustro e prestigio ad una provincia in grandissimo spolvero sportivamente parlando nell’ultimo periodo.

Questo il commento di colui il quale è riuscito a portare a termine il proprio obiettivo: “Devo ringraziare mia moglie Marianna. Senza di lei non sarebbe stato possibile nulla, la sua assistenza e la sua presenza nel supportarmi e sopportarmi sono stati degli elementi davvero imprescindibili.”

Il mondo del ciclismo dunque può ora festeggiare, anche Savona adesso ha il suo “Everesting”.

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