Carcare. La pandemia, come sappiamo, ha avuto un impatto molto forte nelle Residenze protette non solo dal punto di vista sanitario ma soprattutto a livello psicologico. L’impossibilità di incontrare i propri cari, il necessario isolamento, la riduzione delle attività di gruppo ha pesato molto sul senso di solitudine per molti anziani, soprattutto per i soggetti più fragili.
In una prima fase, per alleviare questa situazione, la Residenza Cornareto di Carcare, colpita da contagi e cluster nel corso della pandemia, ha creato un’area riservata con cabine vetrate e microfonate per consentire le visite tra ospiti e parenti, uno spazio sicuro grazie ad un ingresso direttamente dall’esterno: “Alla luce del progressivo miglioramento dei contagi e all’intensicazione dei vaccini, dalla prima settimana di maggio è stato possibile finalmente organizzare delle visite direttamente in struttura”.
“La procedura per consentire questi incontri in totale sicurezza prevede un rispetto rigoroso dei protocolli A.Li.Sa, ovvero la comprovata vaccinazione del parente con doppia dose e con almeno 15 giorni di decorso dalla somministrazione della seconda dose di richiamo; durante la vista restano obbligatorie il distanziamento di un metro e l’utilizzo dei Dpi” affermano dalla casa di riposo carcarese.
“Si tratta di un piccolo grande passo per una ritrovata normalità che ci auguriamo possa permanere stabilmente. Assistere al primo incontro è stato veramente emozionante. Siamo felici di avere raggiunto questo traguardo che ha un grande significato simbolico” commenta con soddisfazione il direttore Riccardo Olivero.
La struttura Cornareto, inaugurata nel gennaio 2014, è sia Residenza Protetta quanto Residenza Sanitaria Assistenziale.