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Fuori concorso al Festival del Cinema di Torino “Vera de Verdad”, film di Beniamino Catena girato nel savonese fotogallery

Cristina Bolla: "Liguria terra da film e fiction"

Liguria. Domenica 22 novembre sarà presentato in anteprima fuori concorso al 38° Torino Film Festival il film “Vera De Verdad”, esordio nel lungometraggio per Beniamino Catena. Il film sarà disponibile per 48 ore sulla piattaforma streaming del festival.

“La Genova Liguria Film Commission – dice la presidente Cristina Bolla – ha contribuito alla realizzazione di questo importante film, che è stato girato nel ponente ligure, tra Pietra Ligure e Finale Ligure (Borgio Verezzi, Orco Feglino e Rialto). Rappresenta un punto di orgoglio per la nostra fondazione che ha potuto collaborare con questa grande realtà produttiva costituita da Macaia Film, Atòmica e 17Films. La collaborazione tra l’Italia/Liguria ed il Cile, ha dato slancio per future collaborazioni. La Liguria si dimostra sempre più ‘Terra da Film e da Fiction’”.

Interpretato da Marta Gastini, Davide Iacopini, Anita Caprioli, Paolo Pierobon, Marcelo Alonso, Manuela Martelli e Caterina Bussa, “Vera de Verdad” è uno sci-fi drama che parte dalla fantascienza per arrivare al realismo dei sentimenti. La sceneggiatura è di Paola Mammini (“Tutta colpa di Freud”, “Perfetti sconosciuti”) e Nicoletta Polledro.

Il film è stato girato tra la Liguria e San Pedro de Atacama in Cile: lo spettatore è guidato dalle rocce di Punta Crena al deserto cileno, anche attraverso la colonna sonora originale firmata dai Marlene Kuntz, con musiche di Dan Solo e Paolo F. Bragaglia.

Spiega il regista, Beniamino Catena: “’Vera de Verdad’ esplora il rapporto tra vita e morte, paura e accettazione, solitudine e unione con il Tutto. Vera non solo è un personaggio, con la sua parabola narrativa, è anche il paradosso che porta gli altri protagonisti, in primis Elias e Claudio, a confrontarsi con la paura sia di vivere che di morire. Capiranno che i loro conflitti potranno essere risolti solo a patto di essere se stessi sino in fondo. Sconfiggeranno la loro solitudine scoprendo che sono realmente connessi gli uni agli altri”.

“Vera de Verdad” è una coproduzione tra Italia e Cile. Il film è prodotto da Simone Gandolfo, Manuel Stefanolo e Karina Jury, una produzione Macaia Film, Atómica e 17Films, produttori associati Nicoletta Polledro, Beniamino Catena, Monica Galantucci, Corrado Lannaioli per Mola Film International.

Il film è realizzato con il supporto del fondo di coproduzione Ibermedia, POR Fesr Regione Liguria Azione 3.2.2 e della Genova Liguria Film Commission, con il contributo di DG Cinema e Audiovisivo – Mibact.
Le vendite internazionali sono curate da Coccinelle Film Sales.

La sinossi

In Italia, sulla costa ligure di Ponente, Vera Melis, una bambina di undici anni appassionata di astronomia, è profondamente addolorata: il cane con cui è cresciuta è morto. Decide di spargere le sue ceneri sul promontorio di Punta Crena, a picco sul mare, insieme a Claudio, l’amico di famiglia che le aveva regalato il cucciolo, nonché suo professore. Mentre il vento porta via le ceneri, Vera sparisce senza lasciare traccia. Nello stesso momento, dall’altra parte del mondo, a San Pedro de Atacama, in Cile, un uomo, clinicamente morto per infarto, torna in vita. É Elías, un vigilante dell’ALMA, l’osservatorio astronomico più grande del pianeta. Sua figlia Clara, che da anni si rifiuta di vederlo a causa dei suoi comportamenti anaffettivi e violenti, decide di andarlo a trovare ma rimane stupita. Elías é profondamente cambiato.

Dopo l’esperienza di pre-morte, tutte le notti sogna la stessa bambina. Come un eremita vaga per il deserto, osserva le stelle in cerca di risposte. Una sciamana gli rivela che la presenza che popola i suoi sogni è un’anima sospesa in una sorta di limbo, il suo nome è “Vera”. Elías ora ha una missione: dopo aver scoperto la storia di Vera Melis, arriva in Italia, raggiunge il promontorio di Punta Crena e si lancia nel vuoto dallo stesso punto dove, due anni prima, lei era scomparsa. Il giorno dopo, sulla spiaggia sottostante, una giovane donna si sveglia nuda. Ritorna nella casa di Vera Melis e sviene tra le braccia del padre attonito. Ricoverata, afferma di chiamarsi Vera ma non ricorda nulla. Il test del DNA conferma che quella donna è proprio la ragazzina scomparsa due anni prima. Malgrado nessuno riesca a dare una spiegazione al suo strano caso, la madre la accetta e la riporta a casa mentre il padre la rifiuta. Claudio, indagato e scagionato per assenza di prove, è la prima persona che lei va a cercare. Dopo lo smarrimento iniziale l’uomo decide di darle fiducia.

Nei giorni la ragazza si riappropria dei suoi ricordi e riesce a far breccia nel cuore del padre. Vera infatti ha sviluppato una sensibilità e una capacità che le permettono di entrare in contatto profondo con la natura e quindi di raggiungere con candore il cuore degli altri. Con il passare dei giorni Vera incomincia ad avere delle visioni di Elias, un uomo a lei sconosciuto. Ma questo contatto misteriosamente incomincia a sottrarle energia vitale. Il suo corpo dà piccoli ma implacabili segnali di cedimento. Quando viene ritrovato il corpo senza vita di Elias, Vera capisce che il suo tempo è terminato. Prima di morire, confessa a Claudio che nel momento in cui lei è sparita si è ritrovata sospesa in una dimensione cosmica oltre lo spazio e il tempo.

Quando Vera muore, Claudio, non si lascia sopraffare dal dolore e decide di andare a Punta Crena per cercare qualsiasi indizio. Trova lo zaino di Elias, legge il suo diario scoprendo la strana connessione tra i due. Capisce che Vera gli ha lasciato un compito: tutti siamo interconnessi e non possiamo sottrarci al flusso della vita e della morte. Quindi Claudio parte per il Cile, trova Clara e le consegna l’ultimo messaggio che suo padre le ha registrato, compiendo sino in fondo quel disegno di amore che Vera aveva reso possibile con la sua incredibile storia.

“Io sono Vera”, opera prima del regista Beniamino Catena, noto a livello internazionale per i molti progetti tra i quali le famose fiction “Squadra Antimafia” e “Rosy Abate” per Mediaset arriverà nelle sale a fine 2020.

Lo sviluppo del lungometraggio “Io sono Vera” è iniziato nel settembre del 2017 quando, per la prima volta, Beniamino Catena ha presentato il soggetto di “Vera” a Macaia Film.

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