Savona. In parte lo avevamo già anticipato sondando il settore alberghiero in difficoltà per l’estate 2020, con alcune strutture impossibilitate a dare il via alla stagione estiva, in particolare alberghi piccoli e con poca capienza e spazi, che non vogliono rischiare di andare in perdita, così come quelle strutture ricettive che hanno un contratto di affitto in scadenza e non possono indebitarsi ulteriormente.
Ma la crisi è generalizzata e coinvolge a macchia di leopardo tutto il settore extra-alberghiero, come residence, Bed&Breakfast, aree camper, agriturismi. L’Unione provinciale Albergatori stima un calo delle presenze intorno al 50% nei mesi di luglio e agosto, ovvero nel cuore della stagione turistica, i due mesi che per molti valgono un anno intero. “Già negli ultimi anni abbiamo assistito ad un accorciamento progressivo della stagione, quest’anno con l’emergenza Covid la situazione è precipitata – raccontano alcuni operatori che sono stati costretti a scegliere di chiudere per l’estate 2020 – Troppi costi per adeguarsi alle norme, meno ricavi derivanti dalle presenze e pochi aiuti per sostenere l’attività, così è stato impossibile aprire”.
In un contesto del genere ha naturalmente pesato fortemente lo stop di Pasqua e dei ponti primaverili, per molti prima infornata di ricavi della stagione.
Per la provincia di Savona vedere una struttura ricettiva chiusa in estate è senz’altro un colpo al cuore, ma incarna nella sua essenza le conseguenze di una crisi i cui effetti si faranno sentire soprattutto nei prossimi mesi.
Difficile a livello provinciale fare una stima esatta, fa sapere l’Ufficio Turistico Regionale, anche perché la situazione è in continuo divenire, con alcuni che potrebbero aprire anche da metà luglio e fino a settembre sulla base di possibili prenotazioni e richieste (in particolare strutture extra-alberghiere che potrebbero avere meno problemi oragnizzativi per una riapetura immediata). La stima di Upa per quello che riguarda gli alberghi e le residenze turistiche alberghiere è di almeno una decina di strutture che non apriranno in questa estate 2020 segnata dal Covid.
Infine il capitolo sul bonus Vacanze, sul quale resta lo scetticismo di molti operatori del turismo savonese, “in quanto difficile e macchinoso da ottenere per il potenziale cliente e dannoso per la struttura medesima, chiamata di fatto ad anticipare l’80% del costo previsto dal soggiorno in un momento già di forte crisi e scarsità di liquidità”. Per ora sono molti pochi che lo hanno utilizzato, ma chiaramente siamo solo agli inizi della stagione e una valutazione complessiva si potrà fare solo successivamente.
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