Amicizia

Adozione da favola ad Alassio: ecco la storia di Giovanni e Humphrey Bogart

Un uomo e un gatto protagonisti di una storia commovente

Giovanni Humphrey Bogart Alassio

Alassio. Potrebbe cominciare con il più classico “C’era una volta” la storia di Giovanni e Humphrey Bogart. Lui, Giovanni, è un uomo che, dopo una vita felice e tranquilla, si è improvvisamente ritrovato solo. L’altro, Humprey, è un micio randagio sopravvissuto ad un momento difficile e bisognoso di una casa e di una famiglia da amare e da cui essere amato. Due vicende simili, che li hanno portati ad incontrarsi e a trovare, ciascuno nell’altro, una nuova famiglia e ragione di vita.

Ma andiamo con ordine e lasciamo la parola ai narratori della “Storia di Giovanni e Humphrey”, cioè i volontari del progetto “Amici Animali” della croce bianca di Alassio: “Una famiglia come tante, la classica casetta, una vita tranquilla, qualcuno la definirebbe anonima, ma per Giovanni, capofamiglia era una vita felice, forte di piccole grandi soddisfazioni; la moglie, suo figlio, più simile ad un gigante buono e l’amato Genoa. Ad un certo punto però qualcosa è andato storto e la stessa dea che era stata così benevola sembra aver girato le spalle a quella famiglia e Giovanni poco a poco è rimasto solo, circondato solo da ricordi, per fortuna però gli amici del figlio in una vera e propria gara di solidarietà non l’hanno abbandonato e tra una partita del Genoa, un caffè al bar e quattro passi ai giardini gli sono vicini come non mai. Alla sera però, quando calava il sole e Giovanni si chiudeva la porta dietro le spalle rimaneva solo con i suoi pensieri e le sue paure”.

“Per un insieme di casualità la proposta, tanto semplice quanto ardita: ‘Giovanni, perchè non adotti un micio, anni fa ne avevi già uno e ti terrebbe compagnia’. Beppe e Christian, amici di Giovanni si sono attivati e si sono rivolti alla croce bianca, storica associazione alassina che da alcuni anni ha avviato il progetto ‘Amici Animali’. Manco a farlo apposta, quella stessa dea era seduta sulla porta dell’associazione. In quei giorni era in cura Humphrey Bogart un randagino ‘vittima di una rissa’ con una brutta ferita alla gola, ma lo sguardo ed il carattere del micio sembravano a calzare a pennello ma non era ancora fuori pericolo”.

“Passano i giorni e finalmente il micio è guarito, pronto per trovare finalmente una casa, un pasto sicuro e tanto affetto; fra l’emozione di tutti, primi fra tutti Giovanni ed Humphrey si incontrano; un primo sguardo fra i due un secondo in cui fra i due sembra essere passata tutta la loro vita, attimi in cui sai che qualcosa di importante è successo”.

Oggi vivono uno per l’altro: “Giovanni ha sempre più visite, complice la presenza del micione ed alla sera si sistemano sul divano a raccontarsi le loro storie. Dal canto nostro, come associazione, possiamo affermare che in quasi quattro anni di attività e decine di adozioni portati a felice conclusione questa è decisamente la migliore”.

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