Arrestati

“I Soliti Ignoti”, in manette la banda che terrorizzava il centro di Albenga fotogallery

22 i colpi tentati o riusciti da parte di 4 italiani: uno di loro rubava nonostante fosse ai domiciliari

Albenga. Ventidue gli episodi totali accertati, 10 furti tentati e 12 riusciti. Sempre lo stesso modus operandi: mentre uno scassinava gli altri tre facevano da “palo”, ed in pochi secondi svaligiavano i negozi rendendo quasi impossibile coglierli in flagrante. A tradirli, oltre alle immagini delle telecamere, una traccia di sangue che li ha incastrati definitivamente.

Erano tutti italiani i “Soliti Ignoti”, come sono stati battezzati dai carabinieri che così hanno chiamato l’operazione che ne ha portato all’arresto. Si tratta di Massimo ed Alessandro Fornarino (46 anni il primo, 35 il secondo), del cugino Jawad Catania (23 anni) e di Samuele Zannino (27): sono accusati di reati contro il patrimonio, avendo portato a compimento secondo i militari diversi colpi ai danni non solo di negozi, ma anche di uffici comunali, della ludoteca cittadina e dello stadio del nuoto.

L’arresto dei 4 è arrivato al termine di una lunga e complessa attività, con l’aiuto di riprese video e di rilievi del Ris di Parma. L’operazione ha preso il via a inizio 2016, dopo le festività natalizie durante le quali i militari hanno rilevato un aumento improvviso dei furti nel centro storico ingauno: un picco durato tre mesi, nei quale c’erano anche tre furti per ogni notte. Un’escalation che non poteva che destare allarme: a quel punto è iniziata un’intensa attività di monitoraggio, che ha permesso di individuare i primi sospettati e di attribuire loro i colpi.

A fine aprile la svolta, con l’arresto durante un’operazione antidroga di un ricettatore nordafricano, Hamid El Salmi, che nel proprio garage custodiva gli oggetti rubati dalla banda e riconosciuti successivamente dalle vittime. Il ritrovamento della refurtiva, l’incrocio dei dati e gli accurati rilievi fatti dopo ogni furto (con il prelievo delle impronte e dei dati biologici) hanno permesso di inchiodare i ladri: fondamentale, da questo punto di vista, il sistema di videosorveglianza cittadino di Albenga, ma anche il fatto che durante un colpo i banditi si siano fatti male, lasciando tracce ematiche che hanno permesso di legarli in maniera incontrovertibile alla scena del crimine. Per inchiodarli sono stati determinanti anche i numerosi arresti, in flagranza di reato, eseguiti dai Carabinieri della Radiomobile ingauna per i colpi messi a segno ai danni dell’impianto autolavaggio di via San Calocero e al distributore di benzina ENI in viale Pontelungo.

Tutti e quattro i membri della banda abitavano nel centro storico di Albenga, particolare che li aiutava a muoversi rapidamente raggiungendo in pochi secondi gli obiettivi da colpire. Tutti erano già stati arrestati lo scorso inverno in flagranza di reato: uno addirittura, Alessandro Fornarino, continuava a rubare nonostante fosse agli arresti domiciliari. Lui e Catania avevano fatto inoltre parte nel recente passato della nota “banda dei ladri di biciclette”, scoperta lo scorso 12 ottobre 2015 dai Carabinieri quando rinvenirono in un box di via Isonzo numerose bici per un valore complessivo di 25.000 euro pronte per essere ricettate in Marocco con la complicità di alcuni nordafricani operanti nell’albenganese. Le biciclette poi vennero quasi tutte restituite ai legittimi proprietari.

Nella giornata di ieri il blitz conclusivo, che ha messo fine all’attività delinquenziale dell’intera banda. L’accusa è per tutti quella di furto pluri-aggravato, continuato in concorso; Massimo Fornarino dovrà rispondere anche di ricettazione in quanto considerato dagli inquirenti il tramite del gruppo per lo smercio della refurtiva. Le indagini dei carabinieri comunque continueranno per accertare l’eventuale coinvolgimento di altre persone in questa serie di furti.

I militari hanno anche sottolineato il ruolo del compianto luogotenente Pelusi, scomparso pochi giorni fa, che aveva lavorato a lungo a questa operazione.

Di seguito l’elenco dei colpi messi a segno o tentati dalla banda.

Ludoteca “Il Paese delle Meraviglie” di via Fiume, consumato l’8 gennaio scorso. In quella circostanza forzarono la porta d’ingresso e portarono via televisori e monitor poi ritrovati nell’abitazione del loro ricettatore Es Salmi Hamid quando, quest’ultimo, finì in manette per mano dei Carabinieri del Nucleo Operativo ingauno.
• Studio Veterinario “Villani e Petrozzi” di Leca (Frazione di Albenga), consumato il 22 febbraio scorso. In quella circostanza forzarono la porta d’ingresso e portarono via televisori e monitor poi ritrovati nell’abitazione del loro ricettatore Es Salmi Hamid quando, quest’ultimo, finì in manette per mano dei Carabinieri del Nucleo Operativo ingauno.
• Concessionario di autovetture “Auto Albenga S.r.l.” di via Torino. In quella circostanza portarono un tablet dagli uffici amministrativi, poi riconosciuto tra la refurtiva sequestrata al noto ricettatore.
• Supermercato “Conad”, consumato in via Monsignor Siboni, il 10 marzo scorso. In quella circostanza forzarono la porta d’ingresso e portarono via il fondo cassa.
• Autolavaggio “Aquarama Gest” in regione Miranda, consumato, il 20 marzo. In quell’occasione forzarono la macchina distributrice di prodotti per la pulizia e tentarono portar via il fondo cassa, ma furono intercettati da una pattuglia del Nucleo Radiomobile. Uno venne bloccato e arrestato (ZANNINO Samuele) l’altro fuggì ma fu riconosciuto dai militari e poi denunciato (FORNARINO Alessandro).
• Giocattoleria-edicola “Il Secolo di Beethoven”, consumato il 6 aprile scorso in via D’Aste, rompendo il lucchetto della serranda e portando via il fondo cassa dell’esercizio.
• Agenzia di collocamento all’insegna “Temporary” siti in via dei Mille, tentato l’8 aprile scorso. Non riuscirono a portar via niente perché evidentemente disturbati dalla presenza di passanti.
• Agenzia Immobiliare “Fondocasa” in via dei Mille, consumato lo stesso 8 aprile. In tale circostanza ruppero i cardini della porta d’ingresso e asportarono computer, telefoni e fotocamere di valore.
• Scuola di lingua inglese “Wall Street Institute” consumato la sera dell’8 aprile scorso, in via Dalmazia. Lì forzarono le saracinesche portando via televisori, cellulari ed il fondo cassa della macchina distributrice di caffè.
• Ufficio Cultura e Sport del Comune di Albenga, consumato la sera del 23 aprile scorso, portando via una videocamera e il contenuto della cassa nel distributore della macchina per il caffè, forzando la porta d’ingresso degli uffici del Comune ingauno, siti in viale Martiri della Libertà.
• Rosticceria “Sapori sul Viale” consumato la sera del 25 aprile scorso, in viale Martiri della Libertà, portando via il fondo contenuto nel registratore di cassa, attraverso l’effrazione della porta d’ingresso dell’esercizio.
• Parrucchiera “Mendola” consumato la notte del 28 aprile scorso, in via Brescia, portando via due macchine taglia capelli e monili vari attraverso la forzatura della porta del salone di bellezza.
• Pasticceria “Baxin” consumato la notte del 29 aprile scorso, in Piazza IV novembre, portando via 200 euro contenuti nel fondo cassa attraverso la forzatura della porta del noto forno del centro storico.
• Stadio del Nuoto della Città di Albenga (1° furto) consumato la notte del 3 maggio scorso, in via Amalfi, quando entrarono nell’androne della piscina, e saccheggiarono le macchine distributrici di bevande e gli uffici portando via più di 200 euro contenuti nel cassetto della segreteria.
• Distributore di carburante “ENI”, consumato la notte del 5 maggio scorso, in viale Pontelungo incrocio via Dalmazia, quando 2 componenti della banda furono “pizzicati” a rubare le monete contenute nella cassa distributrice di bevande.
• Bar “Skipper” in Frazione Leca di Albenga, tentato la notte del 25 maggio scorso, quando due componenti della banda furono disturbati da un passante desistendo nel commettere il furto dopo aver parzialmente forzato la porta d’ingresso con un cacciavite gettato poi maldestramente sotto una autovettura parcheggiata di fronte.
• Bar “Attilio” consumato la notte del 29 giugno scorso, a Villanova d’Albenga, portando via fondo cassa di una macchinetta distributrice di bevande. Il furto fu denunciato ai militari dell’Arma di Villanova.
• Stadio del Nuoto della Città di Albenga (2° furto) consumato la notte del 9 luglio, in via Amalfi, asportavano l’interno del registratore di cassa per poi disfarsene in un bidone della spazzatura nel centro storico.
• Negozio abbigliamento “Pull Love” consumato la notte del 9 luglio, in via D’Aste, nel centro storico di Albenga, asportavano l’interno del registratore di cassa (circa 500 euro) per poi abbandonarlo in un vicolo vicino.
• Giocattoleria/Modellismo “Creative Zone” tentato la notte del 11 luglio, in Piazza IV Novembre, nel centro storico, tentavano di entrare nel negozio forzando la porta con un piede di porco tuttavia senza riuscirvi.
• Gelateria “In Piazzetta” tentato la stessa notte del 11 luglio, sempre in Piazza IV Novembre, tentavano di entrare nel negozio forzando la porta con lo stesso arnese utilizzato poco prima nel negozio a fianco. Qui riuscirono ad entrare senza tuttavia trovare nulla da asportare. Il 19 luglio rientravano nuovamente nell’esercizio questa volta portando via poche monete dal fondo cassa.
• Stadio del Nuoto della Città di Albenga (3° furto) La piscina è stata poi teatro di un terzo recente ed analogo furto la notte del 15 luglio, quando i noti delinquenti asportarono le monete contenute nelle macchinette distributrici di bevande collocate nell’androne. Nel primo e terzo delitto commesso all’interno di questa struttura sportiva, gli autori si ferirono lasciando le loro tracce di sangue sul posto, poi puntualmente rilevate dagli inquirenti del N.O.R.

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