Difficoltà

Sport, l’estate opaca della squadre savonesi: al via una stagione povera di ambizioni

Dal Savona Fbc che riparte dalla Serie D alle poche società che affrontano i campionati nazionali: i fasti di un tempo sono sempre più lontani, rarissime le eccezioni

Savona. Investire, crescere, ambire a traguardi importanti? Per lo sport di squadra savonese è utopia: la parola d’ordine è sopravvivere.

Metà luglio, l’inizio della nuova annata sportiva è vicino e il panorama offerto dalla stagione estiva, da sempre foriera di aspirazioni e progetti, è più che mai scarno, privo dei cosiddetti “colpi di mercato”.

Lo sport di squadra, seguendo una tendenza in atto da tempo, cede sempre più il passo alle attività individuali. Corse podistiche e migli marini natatori catalizzano sempre più l’attenzione degli sportivi. Il panorama di gare di corsa, nuoto ed anche di mountain bike e ciclismo, con gran fondo dai numeri strepitosi, si fa di anno in anno più ricco. Così come crescono la passione per la canoa, per gli sport da combattimento e per altre discipline che si praticano in solitaria o, al limite, in piccoli gruppi.

Una propensione all’individualismo che potrebbe essere analizzata sotto vari aspetti, anche sociologici, ma che, numeri alla mano, sancisce una continua perdita d’appeal degli sport tradizionalmente diffusi. Calcio, pallavolo e basket, per citare i più praticati, conoscono da decenni una flessione, legata non solo all’ineluttabile calo demografico che vede le attuali giovani generazioni molto meno numerose rispetto a quelle dei primi anni Ottanta.

La mancanza dei supporti che un tempo giungevano dalle istituzioni e la fuga degli sponsor dal mondo sportivo si fanno sentire. Il ridimensionamento, per tutti, è una scelta inevitabile.

E così, tra chi getta la spugna e chi unisce le forze con altre società vicine, gli sport di squadra vivono una continua emorragia, con un calo costante del numero di società. E, se ad una piramide si sgretola la base, inevitabilmente crolla anche la punta. Non a caso, i sodalizi in grado di competere ad alto livello sono sempre meno.

Nel calcio, la scomparsa di Città di Finale, Bardineto e Calizzano, solo in parte compensata dalla nascita di Carcarese Calcio e Fortitudo Savona, segna l’ennesimo deficit di società in provincia. La Terza Categoria non tornerà più e l’élite segna il passo. Dopo sei anni tra i professionisti, il Savona è tornato in Serie D, categoria più consona alle sue disponibilità economiche. I biancoblù, a causa dei ben noti illeciti, non avrebbero nemmeno potuto presentare domanda di ripescaggio in Serie C. Ma tutto sommato, non è sembrato un male…

Il Vado, invece, retrocesso in Eccellenza, sarebbe stato il primo della lista a livello nazionale tra i ripescabili in Serie D, ma ha deciso di rinunciare all’opportunità e ripartire dal torneo regionale. Pertanto, in Serie D, a tenere compagnia al Savona ci sarà solamente il Finale, una delle poche realtà felici che, avendo trovato un ambiente ideale, è riuscito a compiere la scalata fino alla quarta serie. L’obiettivo sarà conservarla.

Gli investimenti “folli” sono sempre più rari e le società, con coscienza, preferiscono puntare sui giovani del vivaio. Tra le rarissime eccezioni di chi può spendere, c’è l’Albissola, neo promossa in Eccellenza che, sulla carta, pare destinata a dominare il campionato. L’imprenditore astigiano Giampiero Colla ha preso a cuore le sorti della squadra bianconeroceleste e può foraggiare una campagna acquisti cui nessun’altra contendente potrà tenere testa.

A livello più basso, in Prima Categoria, è l’Alassio Football Club del presidente Fabrizio Vincenzi ad avere disponibilità superiori alle rivali, puntando così alla terza promozione consecutiva. Per tutte le altre, la regola è non fare il passo più lungo della gamba.

Nella pallavolo è il PalaBesio di Albisola Superiore il centro del movimento savonese. La formazione maschile, la Spinnaker, per il terzo anno disputerà la Serie B, quest’anno divenuta una categoria unica, dietro alla A1 e alla A2, segno della crisi del movimento. Un campionato che, quindi, appare più importante ed accattivante rispetto alla B2 giocata per due stagioni di fila.

In campo femminile l’Iglina, da neopromossa, è riuscita a mantenere la Serie B2. Al suo fianco ci sarà l’Acqua Minerale di Calizzano Carcare che, avendo vinto la Serie C, ha portato la Val Bormida in un campionato nazionale. Obiettivo: evitare le ultime quattro posizioni. Per tutte le altre squadre, maschili e femminili, sono in preventivo campionati di C e D senza particolari ambizioni.

Nel basket appaiono sempre più lontani i pochi ma intensi anni griffati Riviera. Un anno fa Pool 2000 e Pallacanestro Vado unirono le forze; ne è uscita una squadra che, ad un’attività giovanile di ottima caratura, affianca una prima squadra che si accontenta di navigare nelle zone basse della Serie C Silver. Una massima categoria regionale che vedrà al via anche il neopromosso Basket Albenga. Ma, all’orizzonte, non si vede la possibilità di una formazione savonese che possa tornare a a calcare i campi nazionali.

C’è, invece, nel femminile. La Cestistica Savonese non fa mancare la sua presenza. Abolita la Serie A3 per il continuo calo di squadre, la Serie B è tornata la terza categoria nazionale e le biancoverdi la affrontano proseguendo la strada intrapresa, ovvero dare spazio alle giovani. Per tutte le altre società, maschili e femminili, l’obiettivo è riuscire a schierare al via una prima squadra; l’alternativa è limitarsi al settore giovanile.

Nella pallanuoto la Rari Nantes Savona, lontana dagli anni in cui poteva competere per lo scudetto, è reduce da un’annata strepitosa, nella quale è riuscita a raggiungere una sesta posizione inaspettata. Ripetersi sarà durissima; l’intento sarà riuscire a restare nell’apogeo nazionale, la Serie A1. Continuando, prima di tutto, a valorizzare i giovani e ad eccellere nei campionati di categoria.

Le altre discipline, che spesso devono fare i conti con numeri molto risicati, spicca il tennistavolo, nel quale, oltre al Savona, quest’anno anche il Toirano giocherà in Serie A2 femminile, oltre che in Serie B femminile e Serie C1.

La provincia savonese continuerà a contare sul Savona Rugby, che ha terminato un’ottima Serie C1, e sui Pirates, in corsa nella Terza Divisione di football americano. Nell’hockey prato la retrocessione ha riportato il Savona HC in Serie B, dove c’è anche l’altra formazione cittadina, l’HC Liguria. Nel calcio a 5 capofila della provincia, in Serie C, sarà ancora il Priamar.

Il baseball, altro sport che paga la carenza di impianti, vede la Cairese faticare in Serie B, così come lo Star Cairo arranca in Serie A2 femminile. La pallapugno quest’anno ha visto una partecipazione molto ridotta delle savonesi, con sole tre prime squadre maschili ed altrettante femminili.

In sintesi, che si parli di palloni rotondi o ovali, palline o sfere a spicchi, i fasti di un tempo sono sempre più lontani e non sembrano esserci i presupposti per un’inversione di tendenza. Lo sport in provincia di Savona è vivo, ma sempre più distante dalle grandi platee.

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