Scontro totale

Terremoto politico a Spotorno, il Pd ritira l’appoggio al sindaco. Calvi: “Atto di prepotenza”

Con una lettera formale il Pd "liquida" il sindaco Gianpaolo Calvi, che risponde per le rime. Oggi giunta ad alta tensione

Gian Paolo Calvi, Spotorno

Spotorno. Resta molto tesa la situazione politico-amministrativa a Spotorno, con una maggioranza divisa e lacerata e dove gli scontri nel gruppo “Spotorno 2.0” sostenuto dal centro sinistra certo non mancano. Nel mirino della bagarre il sindaco Gianpaolo Calvi, da tempo al centro di polemiche e tiri incrociati da parte di esponenti della giunta ed in particolare dallo stessa dirigenza locale del partito Democratico.

Con una lettera protocollata oggi in Comune il Pd ha comunicato di voler ritirare formalmente l’appoggio al primo cittadino: entro venerdì 11 settembre gli assessori del Pd consegneranno le deleghe al sindaco e i consiglieri usciranno formalmente dal gruppo di maggioranza. Insomma, un vero terremoto politico: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la recente sostituzione dell’assessore dimissionario Tozzini, con il Pd che aveva chiesto la delega al bilancio per Andrea Minetti, scelta rifiutata dal sindaco Calvi.

Certamente saranno ultimi mesi di amministrazione molto difficile per la cittadina spotornese, all’insegna della massima tensione anche in vista delle prossime elezioni comunali di primavera. Tuttavia il primo cittadino non ci sta ed esce allo scoperto con un duro attacco nei confronti del Pd: “Stanno cercando di trovare argomenti per contrastarmi e farmi capitolare. Non ho mai compreso la reale ragione di questa loro posizione nei miei confronti e la strategia che c’è dietro, se strategia c’è” dice il sindaco Calvi.

“Certo che ad otto mesi dalle elezioni amministrative prendere una decisione di questo tipo e di una tale gravità che non ci sono parole per definirla. Non può essere, questa decisione, giustificata perché la sostituzione dell’assessore Tozzini non sia andata ad un altro iscritto al Pd; in giunta su quattro assessori ne hanno tre di cui il vice sindaco e tutti con incarichi importanti e corposi”.

“Il fatto è che hanno preso lo spunto pretestuoso per cercare nuovamente di gettare all’aria l’amministrazione. Le elezioni sono vicine e gli interessi di parte, non di partito, fanno prudere le mani a diversi personaggi sia essi al sole sia al buio. Il paese non ha bisogno di sconquassi o di colpi di testa, il paese ha bisogno di serenità e di persone di buon senso e responsabili del proprio ruolo. La scelta dell’11 settembre è una dimostrazione che il Pd vuole distruggere e non costruire” conclude il sindaco Calvi.

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