Cronaca

Scomparsa di Luca Salvatico, 13 mesi di vuoto. La moglie: “Temo una chiusura delle indagini”

Luca Salvatico

Murialdo. Una voce stanca, tipica di chi ha fatto una lunga corsa e ora vorrebbe solo lasciarsi andare ad un sonno profondo. E’ quella di Roberta Oddone che, da un anno, rincorre col pensiero suo marito, scomparso più di tredici mesi fa lungo la strada che da Bardineto porta a Toirano.

“Ho sentito gli inquirenti due settimane fa: dicono che stanno facendo ulteriori accertamenti ed esami, non so di che tipo, ma che per ora non ci sono novità”, dice Roberta. Una moria di notizie con cui la moglie di Luca Salvatico, l’infermiere di Murialdo sparito nel nulla all’alba del 22 marzo dell’anno scorso mentre si stava recando al lavoro, al Santa Corona di Pietra Ligure, deve fare i conti tutti i giorni.

“Non c’è una pista che prevale sulle altre, non c’è uno straccio di novità – continua Roberta – A noi gli inquirenti dicono lo stretto necessario, forse per non darci false speranze oppure, al contrario, per non togliercele del tutto. La prospettiva che mi spaventa di più è la mancanza di sviluppi in questa vicenda, che potrebbe portare all’archiviazione delle indagini con un nulla di fatto. Ecco, sarebbe insopportabile per me”.

Anche la trasmissione “Chi l’ha visto?” si è occupata del caso: l’ultima volta, in occasione dell’anniversario della scomparsa. “La redazione avrebbe voluto dedicare un servizio più completo a Luca ma, visto che ci troviamo ad un punto morto, ha ritenuto che fosse un doppione di quella già mandata in onda tempo fa”, spiega la moglie di Luca Salvatico.

“Come ho vissuto l’anniversario? Come tutti gli altri giorni. La mia vita è cambiata a partire dal 22 marzo 2010. A volte mi convinco che se ne sia andato volontariamente, anche se pensandoci razionalmente non avrebbe avuto motivi per scomparire così e, per di più, senza dare notizie ai suoi parenti. Altre volte, penso a quelle macchioline di sangue e il lieto fine mi pare davvero impossibile…”.

Roberta si riferisce alle tracce di sangue ritrovate sul parabrezza, lo specchietto retrovisore, la radio e sul finestrino del passeggero dell’auto di Luca, abbandonata sul ciglio della strada, tra Bardineto e Toirano, con la portiera ancora aperta, e documenti, cellulari e sigarette abbandonate sul sedile. “Nel suo portafoglio c’erano ancora i dieci euro che si era portato con sé – aggiunge la donna – Non ci sono strani movimenti bancari, nessun segnale di una qualche attività di mio marito dopo la scomparsa. Ormai vivo giorno per giorno, come viene, cercando di fare finta di niente anche per non suscitare la pietà degli altri che mi risulta insopportabile. Certo, poi quando la porta di casa si chiude dietro di me, sono sola”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.