Giallo

Per anni residente a Borghetto, 27enne ucciso in Messico: il corpo ritrovato fatto a pezzi in un sacco

Paolo Prato Paredes, 27 anni, era andato in Messico a trovare la madre: sei giorni fa la scomparsa all'interno di un mercato

Borghetto Santo Spirito. Torturato e ucciso in circostanze misteriose, fatto a pezzi e gettato via all’interno di un sacco. E’ morto così Paolo Prato Paredes, ragazzo italomessicano di 27 anni, per anni residente a Borghetto Santo Spirito.

Figlio di padre italiano (la famiglia è di Loano) e madre messicana, Paolo Prato era abbastanza conosciuto nella cittadina della Riviera savonese e aveva lavorato sulle navi Costa. Sei giorni fa (il 19 settembre) la scomparsa in Messico, a Puebla, dove era andato a trovare la madre Martha. Il giovane, dopo averla accompagnata al mercato Hidalgo, aveva deciso di separarsi da lei per visitare il vicino mercato Uniòn, dandole appuntamento 20 minuti dopo. Non vedendolo ritornare dopo due ore la donna, allarmata (in quel mercato operano anche bande dedite allo spaccio di droga e alla vendita di oggetti rubati e prodotti di provenienza illecita), si era rivolta alle forze dell’ordine denunciandone la scomparsa.

Il giorno dopo un corpo è stato ritrovato in un burrone nei pressi del fiume Atoyac, a nord della città, nella regione di Tlaxcala. A segnalarne la presenza alcuni residenti. Il corpo era avvolto in alcune coperte colorate e sacchi di plastica, tenute insieme con del nastro adesivo; sulla salma erano presenti diversi segni di tortura, ma nessun documento. Inizialmente quindi il cadavere è stato classificato come “sconosciuto”.

paolo prato paredes

Soltanto diverse ore più tardi a Tlaxcala è arrivata la notizia della scomparsa del giovane di Borghetto, e confrontando le caratteristiche del cadavere con quelle di Paolo si è intuita la sua identità. Due giorni fa è arrivata l’identificazione, da parte dei genitori, che ora dovrà essere confermata da un esame del DNA.

Sul movente dell’omicidio, e sul modo in cui il 27enne ha trovato la morte, al momento il mistero rimane fitto. Secondo il sindaco della città, Luis Banck Serrato, l’episodio potrebbe essere legato allo spaccio di droga all’interno del mercato Uniòn. All’interno di quel mercato o nelle immediate vicinanze, negli ultimi due anni, si sono verificati almeno sei omicidi.

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