Disagio

Viaggio nel villaggio-container di Borghetto Santo Spirito fotogallery

L'area di "emergenza abitativa" di via Po è una striscia di terreno compresa tra il campo sportivo "Oliva" e il punto-eco

Borghetto Santo Spirito. “Qui si vive malissimo. Di inverno fa molto freddo e d’estate si muore di caldo. E la salute non ci guadagna. Ci vorrebbe un appartamento”.

E’ chiaro il punto di vista dei “residenti” dell’area di “emergenza abitativa” di via Po, una striscia di terreno compresa tra il campo sportivo “Oliva” e il punto-eco che ospita container messi a disposizione dal Comune “per affrontare situazioni con connotazioni sia socio-assistenziali che di ordine pubblico e per far fronte a casi spesso drammatici di persone sfrattate, in condizioni di debolezza socio-economica, prive di qualsiasi riferimento abitativo e non in grado di reperirsi una sistemazione alloggiativa, con l’unica disperata prospettiva della strada”.

Queste persone, in difficoltà economica e sociale, abitano in strutture temporanee e mobili messe a disposizione dall’amministrazione comunale. Qualcuno sta in un container, qualcun altro in una roulotte propria. I container sono dotati di servizi igienici (bagno e doccia) personali, mentre chi si è attrezzato per vivere in una roulotte propria può utilizzare quelli realizzati dal Comune all’interno dell’area, in quelle che somigliano a cabine da spiaggia. Acqua e corrente elettrica vengono fornite dal Comune. In tanti casi queste persone sono riuscite a ricavarsi una piccola veranda assemblando mobili e materiali di fortuna davanti alle entrate delle rispettive strutture.

Nonostante ciò, però, la situazione è tutt’altro che agevole: “Si vive malissimo – spiega un’ospite – D’inverno è bruttissimo. Piove e tira vento e per fare qualche commissione bisogna sempre andare a Borghetto. Si rischia di ammalarsi”.

D’estate non è meglio: “Nei container si suda e fuori è pieno di polvere. Poi vicino a noi c’è il punto-eco in cui vengono stoccato i rifiuti. Con il caldo si sprigiona una puzza fortissima”.

Qualcuno è venuto qui con l’idea di fermarsi solo per poco tempo, ma le prospettive sono cambiate: “Sono qui da quindici anni – spiega ancora l’ospite – Doveva essere una sistemazione provvisoria ma sono ancora qui. Ho dei problemi all’anca e l’umidità che c’è qui non mi aiuta. Lo scorso anno mi hanno anche ricoverato. Ma non sono l’unica ad avere avuto problemi di salute. Qui per mesi ha abitato una persona rimasta paralizzata. Non ha ricevuto molto sostegno”.

La speranza è quella di trovare un’altra sistemazione: “Il Comune ha detto che ci sposterà nei pressi della colonia Vanoni. Certo, saremmo più vicini al paese, ma sempre in campagna. Ci vorrebbe un appartamento”.

Le condizioni dell’area di via Po non “preoccupano” solo chi ci abita ma anche tanti borghettini più fortunati, i quali si chiedono se il Comune non possa intervenire in maniera risolutiva per porre fine ad una situazione ritenuta assai critica. Ad esempio, i membri del comitato civico “Tuteliamo Borghetto” osservano: “Il Comune sta predisponendo lo spostamento dell’area camper che non può più stare nei pressi della Varatella. Bisognerebbe trovare una soluzione non solo per i turisti, ma anche per chi è di Borghetto e in questo momento si trova in una situazione di disagio sociale e abitativo. Queste persone non possono più vivere in quei container”.

Tra i più preoccupati c’è anche il capogruppo della lista civica “Lega per Borghetto” Paolo Villa, che osserva: “Questa amministrazione si è insediata tre anni fa. Essendo il suo orientamento di centro-sinistra, speravamo fosse particolarmente sensibile alle tematiche sociali e che quindi potesse trovare in fretta una soluzione. Il mio gruppo si è messo a disposizione della maggioranza, ma finora nulla è stato fatto. Rinnoviamo la nostra proposta di collaborazione. Noi come tanti siamo in attesa di un intervento risolutivo”.

Dal canto suo, l’amministrazione di Giovanni Gandolfo è al lavoro proprio in questo senso: “L’area di emergenza abitative di via Po è stata ereditata da questa amministrazione così come progettata ed allestita dalle amministrazioni precedenti – ricordano dal palazzo civico – I servizi sociali sono sempre intervenuti e continuano ad intervenire, dove è possibile, per garantire ai nuclei familiari ed ai singoli il ‘bene primario’ dell’abitazione ma spesso, sempre più spesso, il problema reale è che non si trovano alloggi in cui collocare (pur con tutte le garanzie che il Comune può offrire) gli utenti dei servizi sociali. Il nostro Ente non ha mai avuto alloggi di proprietà da mettere a disposizione per risolvere il problema delle emergenze abitative. Tuttavia, nel nuovo Puc saranno previste alcune zone edificabili da destinare all’edilizia sociale“.

Nonostante queste difficoltà, comunque, il sostegno è costante: “I servizi sociali hanno sempre garantito interventi di manutenzione sull’area e continuano ad operare in tal senso, effettuando lavori di sistemazione, derattizzazioni, pulizie e sgomberi di materiali accumulati dai fruitori dell’area, i quali avevano ricevuto i moduli abitativi in perfette condizioni igienico-sanitarie ed in piena sicurezza per quanto riguarda la conformità delle strutture e dell’impiantistica a servizio delle strutture medesime. Gli assegnatari dei moduli abitativi usufruiscono inoltre degli altri servizi erogati dal Comune (pasti caldi a domicilio), che garantisce anche il pagamento di tutte le utenze e fornisce medicinali e tutta l’assistenza richiesta o ritenuta necessaria”.

Resta però il problema legato alla vicinanza con il punto-eco, che specialmente d’estate comporta diversi problemi: “In occasione del subentro di Ata nella gestione del vicino centro di raccolta, l’azienda ha verificato e garantito l’efficienza delle vasche di raccolta, constatando l’idoneità delle stesse e l’assenza di liquami a terra; ha previsto l’utilizzo di prodotti enzimatici utili ad abbattere odori ed ha effettuato derattizzazioni nel centro”.

L’obiettivo, però, è trovare una soluzione definitiva in prospettiva: “La nostra amministrazione – spiegano ancora dal municipio – è consapevole che l’area di via Po non può continuare ad essere utilizzata per gestire l’emergenza abitativa. Perciò abbiamo incaricato l’ufficio tecnico comunale dei lavori pubblici di realizzare la progettazione di un sito più idoneo dove collocare nuovi moduli abitativi. Il lavoro di progettazione è in fase di ultimazione. Auspichiamo di poter procedere al trasferimento dell’area già nel prossimo autunno. La zona identificata permetterà a ciascuna abitazione (di nuova concezione) di avere annesso anche un piccolo orto. L’area sarà più facilmente controllabile e ciò permetterà di evitare situazioni di degrado e ghettizzazione”.

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