Vetrina

Vinitaly, produzione ligure in aumento (+16%): “Difendere settore strategico”

Iniziative e degustazioni accompagnate dai prodotti e sapori del territorio ligure

Vinitaly 2024

Liguria. Con oltre 80 etichette anche la Liguria si racconta dal 14 al 17 aprile a Verona, per Vinitaly, la manifestazione di riferimento per il mondo vinicolo internazionale. In vetrina i vini Doc e Igt, ma anche l’Olio Dop Riviera Ligure, di aziende e produttori del ponente ligure, una lingua di terra tra le Alpi Marittime e il Mar Ligure, caratterizzata da terrazzamenti e zone impervie, che rendono estremamente impegnativo, per non dire eroico, il mestiere di vignaioli e olivicoltori locali.

Granaccia, Moscatello di Taggia, Pigato, Rossese e Vermentino Riviera Ligure di Ponente Doc, Rossese di Dolceacqua Doc, Ormeasco di Pornassio Doc, Terrazze dell’Imperiese Igt e Colline Savonesi Igt, tra i marchi di fabbrica di un territorio la cui produzione mantiene una alta qualità, come confermato dai trend di mercato e dai consensi degli intenditori, anche stranieri.

“Fare squadra per preservare e rilanciare un capitale economico, sociale e culturale del valore di 30 miliardi di euro, partendo in prima battuta da un cambio di passo dell’Europa che, già dalle agende politiche delle prossime elezioni, dovrà essere meno penalizzante e più incentivante per il settore vino”. È il messaggio lanciato da Cia-Agricoltori Italiani per l’edizione di quest’anno, che presenta un ricco calendario di iniziative e degustazioni accompagnate dai prodotti e sapori del territorio ligure.

“Sicuramente il vino tricolore sta vivendo un momento difficile di transizione C’è il sorpasso della Francia dopo 9 anni in vetta alla produzione mondiale e il cambio e calo dei consumi con un ulteriore -3% annuo, complici il cambiamento climatico che pesa sulle rese e l’inflazione che incide sulla spesa. Ma il mondo del vino, attualmente, paga anche l’escalation di attacchi e criminalizzazioni, con le proposte europee di etichettatura delle bevande alcoliche e di alert sanitari sulle bottiglie, le ipotesi di limitazioni su sostegni e sponsorizzazioni, creando allarmismo e disinformazione, perché non si fa più distinzione tra il consumo corretto, moderato, responsabile e l’abuso”.

“Questo Vinitaly deve servire a fare quadrato intorno al comparto e a chiedere tutti insieme di riorientare le politiche Ue dalla nuova legislatura, salvaguardando i fondi di promozione per il vino, concentrandosi sulla lotta all’abuso di alcol e, soprattutto, evitando misure restrittive o sproporzionate che minano le comunità e i territori del vino”.

E oggi, il 15 aprile è una data che coincide anche con la prima Giornata nazionale del Made in Italy, per cui Coldiretti si pone in prima linea con un evento mattutino nello spazio “Tutte le strade portano al vino”. Al termine dell’evento è stata inoltre esposta la top ten dei vini autoctoni che hanno fatto segnare il maggior aumento di vendite nel 2023, segnale del fatto che il futuro del Vigneto Italia dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali, punto di forza del tricolore a tavola, con tanto di degustazione nel primo pomeriggio delle eccellenze del territorio. Tra i cavalli di battaglia nella diffusione dei vini territoriali, anche la Liguria e la sua viticoltura eroica, quest’anno nel padiglione 10.

I numeri lo confermano: la produzione di circa 46.000 hl annui è in aumento rispetto al 2023. Al suo interno rientrano 8 Doc e 4 Igp. I vigneti liguri si estendono su un territorio di appena 1500 ettari spesso in terreni ripidi e terrazzati: per questo l’agricoltura ligure rientra in buona parte in quell’ancestrale concetto di viticoltura eroica che ha reso la regione unica nel suo genere.

“La qualità della produzione vinicola ligure è un fiore all’occhiello delle produzioni agricole del territorio,” commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale. “Oltre che un esempio dell’interconnessione tra cultura, geografia e storia. Varietà autoctone, piccole cantine, clima mediterraneo e tecniche tradizionali: dall’entroterra alle coste, la nostra piccola regione si dimostra sempre più competitiva su un mercato – quello del vino italiano – che mira alla qualità dei suoi prodotti e si conferma uno dei player principali del settore vinicolo mondiale. Ma non è solo una questione di mera leadership produttiva: il mondo del vino porta con sé la possibilità di uno sviluppo enogastronomico e turistico in costante crescita, soprattutto per quelle regioni, come la Liguria, che negli ultimi anni si stanno riscoprendo anche a livello internazionale.”

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