Pensiamoci

Anniversario importante per la darsena

Savona: trent’anni fa, con l’incendio del brigantino Costa del Sol in piazzetta d’Alaggio, nasceva la città del futuro

La storia della vecchia imbarcazione e del suo comandante greco

 brigantino Costa del Sol savona darsena
Foto pagina facebook "Vecchia Savona"

Savona. Oggi, 14/4/2024, sono passati giusti giusti trent’anni da quel 14/4/1994 giorno in cui un furioso incendio distrusse il brigantino Costa del Sol, sullo scaletto d’Alaggio della Vecchia Darsena di Savona, in sostanza dando il via alla maggior trasformazione che la città abbia subìto. 

Ce lo ricorda Michele Costantini, che quel giorno c’era, con la divisa da pompiere, la divisa della sua vita. 

Il brigantino Costa del Sol era un due alberi di legno di 35 metri, con lo scafo a bande orizzontali bianche e nere, varato nel 1908 come nave da carico. Entrò nella Vecchia Darsena nel 1973 con un equipaggio al comando del greco Alexander Stravros Mylonadis, che i savonesi impararono presto a amare anche perché non si separava mai dal suo cagnolino.

Sembrava una breve sosta, si trasformò in un’odissea. I lavori di cui aveva bisogno si dimostrarono più impegnativi del previsto perché la gloriosa imbarcazione imbarcava acqua (fu richiesto un primo intervento dei Vigili del Fuoco, con Michele Costantini, per prosciugare la sala macchine) e dovette essere tirata in secco in piazzetta d’Alaggio, quindi nel sito idoneo per farlo. 

Le notizie vere sul suo passato si rincorrevano con qualche leggenda: aveva partecipato alle riprese del Conte di Montecristo, a filmati pubblicitari di un dentifricio, batteva bandiera italiana ma era invece di proprietà panamense. 

Passarono 21 anni. Il vecchio comandante greco e il suo cane venivano aiutati dalla gente del porto a sopravvivere sull’imbarcazione diventata casa (ricevevano anche le visite degli studenti del Nautico), ma il fine vita arrivò anche per loro. Il Costa del Sol diventò un ostacolo sempre più ingombrante per quei progetti che piano piano si stavano immaginando in quella zona. Ci fu anche chi pensò di conservare lì dov’era il Costa del Sol, come Franco Doberti detto Bacco, “camallo” lungimirante che diventerà ristoratore e che voleva trasformarlo in una discoteca. 

Il Comune emise un ordine di demolizione dal costo troppo esoso, complicato da un’eredità difficile da chiarire: duecento milioni di vecchie lire. 

Fino all’inferno di fuoco. Racconta Costantini: “Il 14 aprile 1994 fummo chiamati per l’incendio del brigantino. Gettammo acqua dalle finestre dei palazzi, non fu facile spegnere quel rogo”. Vero che in realtà qualcuno diede fuoco alla gloriosa imbarcazione pur di liberare quell’area? Risponde Costantini: “Questo non si è mai saputo, ma è certo che, quando arrivammo, non fummo accolti da applausi ma da grida che ci invitavano a lasciarlo bruciare”. 

Il resto è storia più recente. Nel 1996 si consolidò il traffico delle crociere. Al posto della trattoria che si affacciava su piazzetta d’Alaggio (specialità cozze ripiene, pavimento in terra battuta) nel 1998, per iniziativa di tre amici, nacque il Club Nautico Savona. I tre amici appesero al soffitto una lancia di legno: c’è ancora oggi. Uno di quei tre, Lele Bellando, trovò una foto del vecchio brigantino su una bancarella sotto i portici di via Paleocapa e ne fece una tovaglietta di carta per apparecchiare tavola. Se siete fortunati può capitarvi di vedervela messa a tavola ancora oggi, in attesa dei manicaretti che hanno reso celebre il Club Nautico. 

Uno dopo l’altro arrivarono in tutta la Vecchia Darsena altri locali, come il Molo, il Cockpit e ovviamente la pizzeria “Costa del Sol”. Nel 2014, a vent’anni dell’incendio, l’Assonautica pose una ceramica per ricordare il Costa del Sol sull’edificio che oggi ospita il ristorante Zio Pesce. È un po’ in alto, ma ben visibile. 

Il nuovo volto di Savona era servito, assieme allo sviluppo della zona che trascinerà tutta la città, compreso l’avvento del Grande Capodanno in Darsena, dovuto alla giunta di cui faceva parte Wilma Pennino, che porterà migliaia di persone dove c’era il Costa del Sol. 

E oggi? In fondo quella del brigantino è stata una bella favola: non roviniamola.

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