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Varazze, le minoranze al sindaco: “Dall’amministrazione atteggiamento di chiusura per non suscitare dibattito e confronto”

"Spesso le richieste di accesso vengono fornite oltre i tempi previsti o addirittura completamente eluse"

Varazze comune generica giorno

Varazze. I gruppi consiliari di minoranza “Varazze Domani” e gruppo misto hanno letto “con vivo stupore il post pubblicato su Facebook a nome del sindaco di Varazze Luigi Pierfederici in occasione della mancata partecipazione della minoranza consiliare alla Conferenza capigruppo di giovedì 21 marzo 2024. Proprio perché la nostra città merita rispetto crediamo sia giusto un chiarimento su quanto accade”.

“La discussione politica nella nostra città sembra essere destinata a svolgersi sui vari social anziché nelle sedi realmente e giuridicamente preposte – spiegano Antonio Ghigliazza e Claudia Callandrone – Infatti i consigli comunali si sono trasformati in un a dimensione tecnicistica sia giuridica sia amministrativa di non facile intendimento e padronanza da parte dei non addetti ai lavori e la discussione è serrata in una rigida scansione dei tempi dedicati agli interventi”.

“Alla minoranza la documentazione necessaria per lo studio delle varie pratiche da analizzare in conferenza capigruppo e da deliberare poi in consiglio è fornita con scarsissimo anticipo, anche quando la complessità della materia trattata richiederebbe ben più adeguati tempi di indagine e riflessione. La possibilità di accesso agli atti è stata regolamentata in modo assolutamente limitante per la minoranza consiliare e ciò impedisce di svolgere il proprio compito di servizio alla città in modo serio e approfondito”.

“Spesso le richieste di accesso vengono fornite oltre i tempi previsti o addirittura completamente eluse: la richiesta di visionare, ad esempio, il contratto con la società SAT, effettuata a marzo 2023, ancora risulta inevasa… Inoltre, sempre a causa della difficoltà di accesso alla documentazione relativa, non è stato possibile all’opposizione comprendere le motivazioni dell’aumento della Tari e dell’Imu, a fronte di un cospicuo avanzo di amministrazione destinato alla bonifica della discarica Ramognina, pagata dal Comune anziché dal gestore della stessa”.

“Non si ritiene pertanto che tali atteggiamenti corrispondano a spirito di collaborazione da parte della amministrazione nonostante le riaffermate dichiarazioni in proposito ma anzi manifestino scarsissima trasparenza e una chiara volontà di chiusura verso tutta quella documentazione che potrebbe suscitare dibattiti e confronti di difficile sostenibilità”.

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