La collaborazione

Savona, firmato il nuovo protocollo d’intesa per il recupero dei soggetti maltrattanti: ecco le novità

Tribunale, procura, ufficio esecuzione penale esterna e Asl 2 insieme per il recupero dei soggetti violenti. Due le novità: la cadenza bisettimanale e a fine percorso una valutazione

Savona. E’ stato firmato oggi il nuovo protocollo d’intesa per i percorsi di recupero per soggetti maltrattanti che usufruiscono della sospensione condizionale della pena. Erano già due anni che il Tribunale di Savona e l’Asl2 avevano avviato una specifica collaborazione dedicata ai percorsi destinati al recupero di quei soggetti che hanno compiuto atti di violenza nei confronti di partners, di conoscenti o di familiari.

La recente legge numero 168 del 24 novembre 2023 contenente “disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”, all’art15 ha apportato modifiche all’articolo 6 della Legge 69/2019, Legge sulla quale si fondava il precedente protocollo con l’introduzione di importanti novità, tra le quali il coinvolgimento dell’ufficio locale esecuzione penale esterna e la necessità che il percorso venga superato con “esito favorevole” e non solo frequentato; la nuova legge definisce inoltre i requisiti di cui deve essere in possesso chi gestisce i percorsi di recupero.

È evidente il crescente coinvolgimento nel circuito penale di individui affetti da disturbo psichiatrico e non di rado si tratta di soggetti denunciati dalle proprie famiglie, esasperate dall’impossibilità della gestione della quotidianità, con situazioni molte volte rese esplosive dall’uso di sostanze che aggravano i fenomeni; in molti casi si tratta di maltrattamenti, estorsione, danneggiamento, lesioni, minacce spesso all’interno dell’ambito familiare.
Già la legge del 2019 aveva riconosciuto la necessità di un approccio olistico e mirato, che andasse oltre la mera applicazione della pena, al fine di ridurre il più possibile il rischio di recidive e prevedendo l’attivazione di specifici percorsi di natura psicologica rivolti ai soggetti autori di reato indicando la partecipazione dei soggetti maltrattanti ai programmi psicoeducativi quale requisito per la concessione della sospensione condizionale della pena; la recente legge definisce con ancora più vigore queste linee di azione.

In base al protocollo concordato la Asl2 provvederà alla valutazione di tutti i soggetti che il Tribunale avrà inviato all’Uepe, con eventuale presa in carico diretta delle persone con problematiche maggiori, supervisionerà sull’appropriatezza dei percorsi di recupero previsti per i soggetti condannati e parteciperà alla stesura delle relazioni finali (congiuntamente all’Uepe) dei soggetti direttamente presi in carico, per la conferma del beneficio della sospensione condizionale della pena.

“Il nuovo protocollo si rifà alla legge che è stata aggiornata a novembre del 2023 in cui sono state introdotte novità importanti- esordisce Roberto Carrozzino, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze della ASL2 – la prima è il coinvolgimento dell’ufficio esecuzione penale esterna (U.E.P.E.) che diventa così il mediatore tra il tribunale e la persona condannata che usufruisce della sospensione condizionale della pena. Oltre all’ufficio locale esecuzione penale esterna, che appunto è uno dei mediatori coinvolti, c’è anche la Asl2 (rispetto al 2022) coinvolta sull’ esito del percorso. Insieme infatti dovranno decidere se il percorso (al quale la stessa Asl ha dato parere positivo all’avviamento) è stato superato. Questa cosa non era prevista nel precedente protocollo perché la legge non prevedeva il superamento ma solo la frequentazione del corso”.

“Ci sono state modifiche sulla frequenza che deve essere bisettimanale per almeno un anno – conclude Carrozzino – La durata di un anno però è un’acquisizione di chi progetta i percorsi, la legge in realtà non è stata precisa da questo punto di vista”.

A partire dal marzo 2022 sono stati avviati al percorso secondo il precedente Protocollo oltre 40 soggetti segnalati dal Tribunale e di questi alcuni sono rimasti in carico al Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze. I dati di attività di questi due anni rilevano come la collaborazione tra Tribunale e ASL consenta di porre un filtro in grado di intercettare quelle situazioni di disagio psichico o di condotte di abuso di sostanze che spesso si celano o si associano a questo tipo di reati.

“Questa collaborazione rappresenta un importante risultato raggiunto anche grazie al supporto di questi anni dell’Unità Funzionale di Psichiatria Forense coordinata dal dott. Roberto Carrozzino nella gestione degli autori di reato con patologia psichiatrica- afferma la dottoressa Fiorenza Giorgi – Questo nuovo protocollo svilupperà ulteriori importanti percorsi basati sulla collaborazione tra i Giudici del Tribunale, Magistrati della Procura della Repubblica, l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna e l’Asl2.”

“Bisogna cercare di arginare questa piaga che ormai dal 1992, anno in cui si sono verificati il maggior numero di omicidi, ha preso sempre più campo. ogni anno si verificano oltre cento omicidi che costituiscono quello che oggi si chiama femminicidio. Mi auspico che con questa collaborazione si riesca a raggiungere il maggior numero di persone che chiedono questo tipo ti aiuto – conclude la dottoressa Giorgi- deve essere un percorso riparativo più che punitivo. Un percorso per curare uno zoccolo duro della nostra società, un fenomeno preoccupante”.

“Negli ultimi anni il legislatore ha preso sempre più coscienza di questa problematica e ci ha offerto strumenti non solo sul piano della repressione prevedendo anche nuove forme di reato ma altresì nel segno del recupero. In particolare la recente normativa prevede il coinvolgimento di più Enti in grado di gestire il percorso del soggetto condannato” così il Procuratore dott. Ubaldo Pelosi a margine della firma del protocollo.

“Il consolidamento di questo Protocollo d’intesa e i risultati fino ad ora raggiunti – sottolinea il Direttore Generale ASL2 dott. Michele Orlando – confermano che la collaborazione, ormai stabilizzata tra Sanità e Giustizia e sviluppata su diverse importati problematiche, rappresenta il corretto approccio. Ringrazio tutte le Istituzioni coinvolte e il nostro Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze che rappresenta la terza area delle attività aziendali sul territorio, con servizi di primaria importanza anche nel campo della prevenzione e nei riguardi di minori e adolescenti”.

Il direttore dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Savona, dott.ssa Irene Barengo riferisce che: “Si tratta di un protocollo unico nel suo genere sul territorio nazionale nel quale sono coinvolti tutti gli attori interessati che con grande impegno e senso di responsabilità hanno posto in essere tutti i percorsi necessari per arrivare all’atto formale di oggi.”

Il nuovo protocollo è stato firmato alla presenza della Dott.ssa Fiorenza Giorgi, del Magistrato delegato del Tribunale di Savona, il Dott. Ubaldo Pelosi Procuratore della sede di Savona della Procura della Repubblica, della Dott.ssa Irene Barengo Direttore dell’Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna sede di Savona, del Direttore Generale di ASL2 Dott. Michele Orlando e del Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze della ASL2, Dott. Roberto Carrozzino.

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