Finale Ligure. “Mi metto al servizio dei finalesi e della comunità con passione e competenza“. Così Angelo Berlangieri presentando la propria candidatura a sindaco di Finale Ligure questa mattina presso la sala consiliare di Palazzo Ricci a Finalborgo, particolarmente gremita per l’occasione.
A sostegno della candidatura di Berlangieri (che riveste il doppio ruolo di presidente dell’Unione Industriali di Savona e di vice presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria) il gruppo di centro destra “Le Persone al Centro”, che era stato guidato in consiglio comunale come minoranza da Massimo Gualberti, candidato sindaco nella precedente tornata elettorale, e che ora vede tra le sue fila i consiglieri Paolo Folco e Camilla Fasciolo.
Una scelta “coraggiosa ma ponderata. Una scelta anche molto sofferta, ad essere franchi. E’ stata una scelta di passione e di cuore, non di razionalità. Non nego che i ruoli che ho svolto sono importanti, fondamentali, che mi hanno consentito di conoscere persone straordinarie con le quali abbiamo fatto un lungo percorso e a cui voglio anche bene. Ma l’uomo non è solo razionalità, è anche passione, amore, una parte non logica di ideali. Quando il posto in cui vivi e lavori, hai conosciuto la donna che è diventata tua moglie, dove tua figlia è nata, ti chiede di mettere al suo servizio le tue competenze, ciò che hai imparato, allora alla fine la scelta è di cuore e passione. Non è la volontà di ‘occupare un posto’, perché i posti sono già ampiamente rappresentati e ricoperti, ma è la scelta di mettersi al servizio, dare sé stessi alla comunità in cui si vive, essere parte di questa collettività per lavorare per la collettività. Non è un modo retorico per giustificare trovare un’apparenza ‘pulita’ alla discesa in campo. E’ un modo vero di sentire, me lo sento veramente dentro”.
Secondo Berlangieri “serve una nuova visione strategica sul futuro, non è pensabile lavorare solo inseguendo il ‘quotidiano’. Questo vale in particolare per le ex aree Piaggio, ma non solo ovviamente. Finale si sta spopolando. Creare condizioni di lavoro e sviluppo è la prima politica sociale da fare. Dove c’era il lavoro, come ad esempio nelle ex aree Piaggio, deve tornare il lavoro, con progetti imprenditoriali che si possano concretizzare”.
“Faremo leva su tutti i punti necessari a rendere una città bella, vivibile, pulita, ordinata, sicura, una città in cui le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria siano realizzate con puntualità e maniacalità. Ma non è questa la cifra politica che caratterizza un’amministrazione. La politica è l’attività dell’uomo che nella collettività lavora per la comunità. Quindi la parte distintiva deve essere mettersi al servizio della comunità e creare situazioni che rendano la comunità un luogo in cui si può vivere in maniera adeguata e con un’ottima qualità della vita. Devono essere prioritarie le politiche per i giovani, perché i ragazzi sono il futuro delle città. Senza politiche giovanili rischiamo lo spopolamento, che tra l’altro è già in corso. Non possiamo lasciare sole le persone di una certa età che hanno bisogno di essere assistite, aiutate e accompagnate. E poi la città deve essere inclusiva, deve saper dare accessibilità a tutte le persone in tutti i suoi luoghi senza esclusione. E deve riprogrammarsi nella capacità di essere attrattiva e generare opportunità e occasioni di lavoro di qualità“.
“Non sono semplicemente modi di dire o espressioni ‘a caso’ ma è una scelta chiara, una visione strategica di priorità. Noi dobbiamo necessariamente investire le risorse che ci vengono messe a disposizione attraverso le tasse che tutti quanti paghiamo per fare cose che ritornano nel benessere della comunità e della collettività. Non è soltanto tagliare nastri per avere trascinamento del consenso, mettendo a posto cose che devono essere messe a posto, ma è fare cose che servono alla comunità anche se queste non sono immediatamente visibili e percepibili ma danno a chi vive qui la possibilità di vivere meglio. Io vorrei che i cittadini, alla fine di questo percorso, possano dire: ‘Questo è il mio comune, questa è la mia casa, questo è il posto dove trovo soluzioni ai miei problemi, questo è il posto dove mi accompagnano nel realizzare i miei sogni’. E’ difficile, ma noi vogliamo affrontare le difficoltà. Per farlo bisogna avere conoscenze, capacità, competenza. Io metto a disposizione queste mie conoscenze, capacità, competenze, acquisite nell’arco degli anni, per far sì che le parole si trasformino in fatti reali e concreti”.
Parlando della sua lista, Berlangieri ha specificato che “è un gruppo civico di persone anche ‘nuove’ rispetto alle persone che hanno partecipato alle precedenti competizioni elettorali. Un gruppo di persone che posso definire moderato, civico, senza padri né padroni né padrini, fondato sulla esperienza, sulla competenza e sulla capacità del trascinamento del consenso, perché se rappresenti una comunità deve riconoscersi in te. La stiamo costruendo progressivamente e da oggi cominciamo questo approccio pubblico nella sua costruzione. Il nucleo è solido e già ben strutturato”.