Intervista

Città di Savona, il punto del presidente Santucci: “Squadra compatta con Biffi, playoff da conquistare e affrontare con entusiasmo”

"Normale commettere errori, siamo una società giovane. Siamo partiti a fari accesi per il nome che portiamo, d'altronde del Savona si parla tutti i giorni. Siamo nati ieri ma abbiamo già un buon settore giovanile, il progetto è serio"

Altarese Vs Città di Savona

La sconfitta contro la Rossiglionese di sabato scorso che ha fatto seguito agli addii di tre giocatori ha portato a molte critiche nei confronti del Città di Savona. Il club, che si è assunto il compito di portare in alto i colori biancoblù, è sempre sotto ai riflettori. In settimana, la società ha celebrato sui social il primo anno di vita indicando come concepimento il 14 febbraio. Alla vigilia del match delicato contro la Priamar Liguria di domani, è il presidente Enrico Santucci a fare il punto.

Presidente, come sta il Città di Savona?

Abbiamo già 60/70 bambini più due leve agonistiche. E siamo nati ieri. Il processo è stato molto veloce. C’è stato un gran lavoro in primis da parte del signor Pusceddu, che ha anche costruito la squadra Special Olimpics. Pensiamo che senza settore giovanile non si possa andare distanti.

Secondo lei c’è un eccesso di critiche quando non arrivano i risultati?

Capisco la diffidenza nei confronti della novità, ma all’atto pratico penso ci sia un eccesso di critica.
C’è una fascia di persone che aspetta sempre un nostro passo falso. Una società giovane può fare errori e compiere valutazioni sbagliate, ma c’è voglia di fare calcio e di costruire qualcosa che era scomparso.

Però a far da contraltare c’è comunque molta visibilità, la riscontrate anche in concreto?

Guardi, ricordo che nelle ultime partite del Savona in Serie D al Bacigalupo c’erano circa 300 persone. Il Picasso di Quiliano ha circa 400 seggiolini e sono sempre tutti pieni, senza contare quelli che stanno in piedi (e i portoghesi dall’altro lato ndr). Manca ancora la parte di tifoseria legata al marchio. Li rispetto.

Statistiche alla mano, negli ultimi anni hanno sempre vinto squadre che vengono da progetti lunghi a parte poche eccezioni. Non era forse meglio partire con meno proclami e darsi più tempo in senso di prima squadra?

Anche io mi sono posto questo interrogativo. Ma quando ti chiami Savona non puoi prescindere da certi obiettivi. Il girone di andata è stato ottimo, poi sono sorti alcuni problemi secondo me legati alla preparazione estiva. Vogliamo arrivare il prima possibile in Promozione e quindi gli sforzi a livello di budget sono stati calibrati su questo. Certo, non è facile senza uno storico alle spalle.

Quattro punti in quattro partite. Non sembra, almeno per ora, un matrimonio facile tra Biffi e il gruppo. Come mai?

Biffi ha dovuto rimettere la squadra in sesto dal punto di vista fisico, praticamente risvolgendo la preparazione. Abbiamo pagato questo nelle prime giornate ma sono sicuro che arriveremo al top della forma quando le partite saranno decisive. Ora si è tolto il gelo tra squadra e mister, remiamo tutti dalla stessa parte. Lo dimostra la partita contro la Rossiglionese: ci siamo presentati in 12 con il secondo portiere in panchina con la maglia da giocatore di movimento. Abbiamo lottato su tutti i palloni. A proposito, una vergogna giocarla in quelle condizioni. L’arbitro ha messo a repentaglio la salute di 22 e più ragazzi. Tra primo e secondo tempo avrei voluto ritirare la squadra.

Ci sono stati anche gli addii di Esposito, Diroccia e Buttu…

Condivido le parole del mister quando ha detto che ha abbandonato i compagni. Mi dispiace perché erano tre ragazzi che facevano parte della squadra fin dall’inizio. Non entro nelle questioni tecniche, ma non mi è andata giù questa cosa. Purtroppo ne ho dovuto prendere atto.

Di solito chi prova a vincere poi fatica a calarsi nella mentalità da playoff e si vedono primeggiare le squadre che arrivano dalle “retrovie”, vi state preparando mentalmente?

Sappiamo che la vittoria diretta è ormai difficilissima. Abbiamo però preso consapevolezza della strada rappresentata dai playoff e non sono uno spauracchio. Biffi lavora per arrivare a quell’appuntamento nella forma migliore possibile. Non sarebbero una sconfitta ma un obiettivo da giocare per vincere. Li affronteremo col giusto entusiasmo. Ho detto ai ragazzi che ora l’obiettivo è tornare a vincere e non incrementare il ritardo sul secondo posto.

Non abbiamo più visto Caredda…

Aveva già deciso di smettere di giocare. Ci ha dato una grossa mano ma dovevamo avere un allenatore col patentino. Ha fatto un ottimo lavoro, di lui ho massima stima ed è un carissimo ragazzo.

Tornando al campo, stiamo vedendo col contagocce Vicente. Ci potrebbe essere più spazio per lui?

Non entro nelle scelte del tecnico. Quando è entrato ha fatto bene. Si tratta di un ragazzo educato e gentile. Contro la Rossiglionese è anche andato vicino al goal. In questi mesi è cresciuto anche a livello di intesa con i compagni. Darà il suo contributo.

Abbiamo parlato delle critiche, ma c’è anche chi tifa per voi. Penso ai tifosi di vecchia data ad esempio…

Siamo in Prima Categoria, ma del Città di Savona si parla tutti i giorni rispetto alle altre squadre. L’altro giorno ho incontrato un signore di 80 anni che vive a Bologna ma che ogni tanto ritorna a Savona. Mi ha chiesto della partita con la Priamar e mi ha detto che ci segue. Capisce perché non potevamo non puntare fin da subito a salire?

 

 

 

 

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