Luogo unico

A 23 anni dalla scomparsa la famiglia apre lo studio d’arte di Mario Rossello ad Albissola: “Sia luogo d’ispirazione” fotogallery

E' possibile visitarlo sulla collina dei Bruciati accanto al museo casa Jorn. Tra le opere i caratteristici alberi e uomini robot che hanno dato all'artista fama internazionale

Atelier studio artista Mario Rossello

Albissola Marina. Il passato non è mai solo passato. E’ anche presente e futuro. Da questa idea riprende vita lo studio d’arte di Mario Rossello, ceramista, pittore e scultore savonese che ha portato la sua arte per il mondo. L’artista ha esposto alla Fiac di Parigi (1985), al Palazzo Reale di Milano (1973), ha realizzato, su commissione della presidenza del Consiglio dei Ministri, una scultura alta 6 metri e mezzo in marmo – L’albero della speranza – per la sede principale della Comunità europea economica a Bruxelles.

Sulla collina dei Bruciati di Albissola Marina – accanto alla casa dell’artista danese Arger Jorn, in via D’Annunzio, oggi casa museo – la famiglia Rossello ha così deciso di aprire questo luogo vista mare per “preservare la memoria storica, per far conoscere meglio a tutti uno degli artisti più apprezzati del territorio e una stagione artistica indimenticabile per l’albissolese”.

LA CARRIERA ARTISTICA DI MARIO ROSSELLO

Mario Rossello (Savona, 1927 – Milano, 2000) inizia la sua attività artistica come ceramista ad Albissola Marina, luogo con una tradizione secolare di artigianato ed espressione artistica. E’ nel laboratorio di Giovanni Poggi, mancato ormai un mese fa, che Rossello conosce l’antica arte della ceramica, entrando in contatto con grandi personaggi dell’epoca, come Lucio Fontana, Milena Milani, Piero Manzoni. E in questo contesto di grande fermento e ispirazione, sviluppa la sua, di arte.

Atelier studio artista Mario Rossello
Mario Rossello con Giovanni Poggi

La prima mostra personale viene presentata nel 1954 presso la Galleria sant’Andrea di Savona, poi la sua arte varca i confini liguri, per approdare alla Quadriennale d’Arte nazionale di Roma (nel 1956), dove continua a esporre fino al 1986, alla Galleria del Naviglio di Milano, con cui lavora per tutta la vita, alla Biennale di Venezia (1986), al Palazzo Reale di Milano (1973), alla Fiac di Parigi (1985), all’Arco di Madrid (1989).

Negli anni Novanta, su incarico dell’architetto Valentino Benati, Rossello realizza venti sculture in marmo intitolate Volo di gabbiani, destinate a una parete esterna della Rinascente di Milano; e sempre per la Rinascente compone una grande parete in marmi policromi lavorati a intarsio dal titolo Il sole è dentro di noi. Inoltre, l’artista savonese su commissione dell’architetto Renzo Piano realizza otto aquile in marmo bianco per il sagrato della chiesa di padre Pio a san Giovanni Rotondo, in Puglia.

La prima pittura di Mario Rossello ha forti legami con la corrente “nucleare”, molto diffusa all’epoca, ma è verso la fine degli anni ’60 che il suo stile si avvicina sempre più all’astrattismo, cui trova espressione nella sua serie dei robot. Ma l’evoluzione non si ferma qui: verso la fine degli anni ’70 Rossello si avvicina all’oggetto più tipico e caratteristico della sua arte, l’albero, simbolo di vita e speranza.

I suoi lavori si esprimono attraverso diverse forme: la ceramica, la pittura, la scultura in vari materiali (dal marmo al bronzo, al ferro) e la grafica, realizzando opere di grandi dimensioni, tutte caratterizzate da temi legati alla natura e all’uomo. “La sua eredità artistica – racconta la famiglia – rimane una testimonianza tangibile della sua passione, del suo impegno e della sua abilità nel creare opere che hanno lasciato un’impronta significativa nel mondo dell’arte contemporanea italiana”.

IL “NUOVO” ATELIER APERTO AL PUBBLICO

Nello studio albissolese sarà possibile ammirare i caratteristi alberi di Mario Rossello, in forma pittorica e scultorea, le figure di uomo robotico in previsione di un futuro sempre più tecnologico, i suoi quadri e un ampio archivio fotografico che ritrae l’artista al lavoro e con noti personaggi dell’epoca, tra cui anche il poeta Salvatore Quasimodo.

Atelier studio artista Mario Rossello
Mario Rossello con Salvatore Quasimodo

Ad accompagnare il pubblico alla scoperta dell’artista è la famiglia dello stesso Rossello che illustra personalmente il patrimonio arrivato fino a noi. “Il nostro obiettivo è quello di trasformare questo studio, prima chiuso, in un sito aperto e fonte di ispirazione” spiegano le nipoti Ilaria e Silvia. “Per rendere il percorso più completo, stiamo pensando di organizzare delle visite guidate in collaborazione con la vicina Casa Museo Jorn, per fare, in un certo senso, dialogare Rossello con Jorn, due artisti di fama internazionale che hanno trovato in Albissola un luogo ricco di stimoli artistici”, aggiungono.

Intanto compie un anno l’Associazione Culturale Mario Rossello (ACMR), nata nel settembre del 2022, sempre per volere della famiglia, per essere un “ponte tra passato e futuro, una realtà dove l’arte e la storia si incontrano e si fondono per creare nuove narrazioni e possibilità”.

Da questa estate l’associazione è dotata di un canale Instagram con alcune anticipazioni su quello che si può vedere nell’atelier e tutti gli aggiornamenti. “Stiamo inoltre completando il sito web ufficiale che sarà presto attivo – spiega Ilaria -. Poi ci saranno occasioni di incontro in vista dell’inverno e soprattutto nel periodo natalizio. Non vediamo l’ora di accogliere tutti in questo spazio!”. Al momento le visite all’atelier sono su prenotazione alla mail associazionemariorossello@outlook.com.

Su uno dei tanti post presenti sul social delle immagini si legge: “Lo studio di un artista è un luogo speciale, intimo e intriso di una qualità che vive solo in pochi luoghi: quella della durabilità. La si percepisce nelle pennellate sui muri, la si odora nell’aria che profuma di legno, colore, solvente, anche se nessuno ci dipinge più da anni. Abita in quel luogo una persistenza della memoria che è destinata a rimanervi per sempre, fino a quando esisterà“.

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