Critica

Misura “anti movida” nel mirino della minoranza di Finale: “Ordinanza frutto della paura, anziché reprimere basta far rispettare le norme”

"Possibile che dopo nove anni qualcuno non abbia ancora capito che i problemi di una città vanno gestiti, trovando soluzioni che non sembrino un imbarazzante coprifuoco?"

notte bianca finale

Finale Ligure. “Un’altra ordinanza frutto della paura”. Così i consiglieri di minoranza di “Le persone al centro” di Finale Ligure definiscono il documento con il quale, giorni fa, il sindaco Ugo Frascherelli deciso di vietare la musica dal vivo nei dehors dopo la mezzanotte. Un attacco che fa seguito a quello giunto pochi giorni orsono da alcuni finalesi.

Una scelta dovuta al “panico di possibili cause legali derivanti dalla sentenza di Brescia” e che “appare Illogica, intempestiva e poco coerente con il regolamento comunale in materia. Sarebbe bastato farlo opportunamente rispettare magari accompagnando le verifiche con la presenza di quel vigile di quartiere che chiediamo da tempo”.

Un’ordinanza che il gruppo di minoranza ritiene sia “incoerente con la tanto apprezzata attività di comprensorio in chiave turistica, prontamente abbandonata a favore delle città vicine che potranno scegliere quale linea adottare e, nel caso, farlo senza il dannoso clamore di una giunta che si contraddistingue solo per la narcisistica ricerca degli applausi. Solo a Finale Ligure rimarranno così le macchie all’immagine cittadina, le fastidiose etichette che già girano nei social. Forse anche una causa di risarcimento ci sarebbe costata meno che l’indiscutibile indebolimento del brand di destinazione turistica attenta a tutte le esigenze”.

“Invitiamo la maggioranza consiliare della città a visitare i paesi vicini che godono di una movida attenta e divertente in grado di generare emozioni intense ai loro ospiti, per tutte le fasce di età, come potrà confermare ogni genitore finalese. Al contrario Finale eccelle per il consueto grigiore, un lento declino volto solamente a consolidare una monocoltura turistica che, per quanto importante, non può rimanere la sola”.

“Possibile che dopo nove anni qualcuno non abbia ancora capito che i problemi di una città vanno gestiti, trovando soluzioni che non sembrino un imbarazzante coprifuoco?”, si chiedono i consiglieri.

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