Sinergia

Nel savonese nasce la rete dei musei: “Da qui partire per costruire progetti”

Diciotto le istituzioni coinvolte nella firma ufficiale del protocollo d’intesa, molte di più le realtà che compongono il gruppo di lavoro, che ha l’ambizione di ripensare all’offerta culturale della provincia

Rete musei Savona

Savona. All’inizio erano incontri formativi e momenti di confronto, ora diventa una vera e propria rete, con un protocollo d’intesa che ne definisce obiettivi e modalità. Si può riassumere così la storia della Rete dei Musei della provincia di Savona, che oggi pomeriggio, in un evento ospitato dalla Diocesi di Savona-Noli, si è formalmente costituita grazie alla firma congiunta di 18 diverse realtà museali provinciali. Già dalla sua nascita, nel 2019, la Rete dei Musei della provincia di Savona si è caratterizzata come una comunità di pratica, nata spontaneamente quando alcune realtà museali chiesero alla Fondazione De Mari di Savona di aiutarle a individuare uno spazio in cui confrontarsi e conoscersi, un luogo dove provare a co-progettare, a formarsi e a individuare progetti e tematiche attraverso le quali ragionare, lavorare congiuntamente e sperimentare.

Abbiamo raccolto un’esigenza e l’abbiamo trasformata in opportunità – commenta Luciano Pasquale, Presidente della Fondazione De Mari e della Fondazione Museo della Ceramica di Savona– Crediamo nella politica di rete, la promuoviamo non solo nei nostri bandi tematici, dando maggior valore a quei progetti che creano reti, comunità capaci di diventare davvero un sistema, ma anche attraverso una attività diretta a favorire tutti quei soggetti che vogliono misurarsi sul piano della collaborazione e dell’efficacia dei propri interventi. Storicamente i musei sono stati luoghi di ricerca, conservazione e comunicazione. Oggi e nel futuro devono diventare infrastrutture culturali idonee ad aggiungere valore, non solo economico, alle loro comunità di riferimento”.

Questo spirito di collaborazione è riuscito a dare vita a un gruppo di lavoro solido e dinamico, capace di rispondere positivamente a tutti gli stimoli formativi e di programmazione congiunta che sono stati portati all’attenzione del tavolo. Fondamentale in questo percorso il ruolo della Fondazione Compagnia di San Paolo, da subito coinvolta attivamente nella progettazione e nella promozione della rete e della Direzione Regionale Musei Liguria, l’ente territoriale del Ministero della Cultura, che ha affiancato la Fondazione in tutto il percorso, supportando le attività formative con particolare attenzione a come potersi accreditare al nuovo Sistema Museale Nazionale.

“La sottoscrizione del protocollo d’intesa – aggiunge Alessandra Guerrini direttore della Direzione Regionale Musei Liguria- per la costituzione del sistema museale della provincia di Savona da parte della Direzione Regionale Musei Liguria costituisce un momento importante nell’attività della Direzione, istituto del Ministero della Cultura che opera a livello regionale e che ha tra i suoi compiti istituzionali la promozione di reti territoriali, la valorizzazione partecipata e la creazione di percorsi culturali integrati. Il protocollo, che vede la partecipazione di due degli undici luoghi della cultura della Direzione regionale – Forte San Giovanni a Finale Ligure (SV) e Villa Rosa, Museo dell’Arte Vetraria ad Altare (SV) – costituisce l’esito di un dialogo avviato da tempo tra le diverse realtà museali della provincia di Savona e la Fondazione De Mari che sin dall’inizio ha fornito un importante supporto per la costituzione della rete. La presenza tra i firmatari della Compagnia di San Paolo conferma l’importanza dell’accordo e la sua portata strategica a livello non solo locale. Questo rapporto di collaborazione testimonia la vivacità culturale del territorio savonese e costituisce un importante punto di partenza per il Sistema Museale Nazionale, una rete coordinata dalla Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura che mira alla messa in rete di quasi 5.000 musei e luoghi della cultura italiani al fine di migliorarne la fruizione, l’accessibilità e la gestione sostenibile del patrimonio culturale”.

Rete musei Savona

I musei coinvolti

Da Sassello a Finale Ligure, da Albenga a Borgio Verezzi, passando per Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore, Altare, Cairo Montenotte, Garlenda, Vado Ligure e Tovo San Giacomo. Si fa il giro della provincia se si toccano tutte le sedi museali che hanno firmato il protocollo d’intesa. Ad oggi, i musei firmatari sono alcune delle più significative eccellenze culturali del nostro territorio e spaziano per tematiche e collezioni. Partendo dall’estremo Ponente troviamo il Museo Diocesano di Albenga e il Museo Multimediale della 500 Dante Giocosa di Garlenda per poi arrivare a Tovo San Giacomo, con il MOT – Museo Orologio da Torre Bergallo e a Borgio Verezzi, con le sue Grotte. A Finale Ligure firmano il Museo Archeologico del Finale e il Forte San Giovanni mentre a Vado Ligure a firmare è il Museo Civico A. Martini – Villa Groppallo. Nell’entroterra sopra a Savona spiccano Altare, con Villa Rosa – Museo dell’Arte Vetraria e Cairo Montenotte con il Ferrania Film Museum. Restando sempre nelle terre alte, anche Sassello partecipa con il Museo Perrando. Le Albisole sono rappresentate dalle proprie eccellenze museali: per Albissola Marina il Museo Giuseppe Mazzotti 1903 e il MuDA – Museo Diffuso Albisola con tutte le sue sedi (opere a cielo aperto, botteghe artigiane e le tre sedi espositive, Fornace Alba Docilia, Casa Museo Jorn e Centro Esposizioni), mentre Albisola Superiore firma con il Museo della Ceramica Manlio Trucco. Non può mancare il capoluogo di provincia, Savona, che accoglie diverse realtà museali firmatarie, a partire dai musei civici, che comprendono la Pinacoteca Civica di Palazzo Gavotti, il Museo Archeologico e della Città e il Museo Pertini Cuneo, per arrivare al Complesso Museale della Cattedrale di S.N. Assunta e la Cappella Sistina, fino, naturalmente al Museo della Ceramica.

Rete musei Savona

Il numero dei firmatari però è destinato ad aumentare nel tempo, visto che i musei che dall’inizio dei lavori hanno aderito alle attività della rete sono molti di più. “Abbiamo deciso di darci delle regole per ammettere i musei alla firma del protocollo – hanno dichiarato dalla Direzione Regionale Musei Liguria – Per poter firmare, le strutture devono garantire almeno 10 ore di apertura settimanale e al momento non tutti i musei che hanno sempre partecipato ai nostri eventi sono in questa condizione”. “Siamo certi che queste indicazioni saranno uno stimolo per tutti gli altri ad adeguarsi – sottolinea Anna Cossetta, direttrice della Fondazione De Mari di Savona – il nostro unico obiettivo è quello di rinforzare le nostre istituzioni culturali e la rete avrà anche questo scopo, trovare soluzioni che permettano anche agli altri di raggiungere questi standard minimi, in vista di quelli più ambiziosi dettati dal Sistema Museale Nazionale”. Tra questi, segnaliamo il Museo del Santuario, All About Apple Museum e la Campanassa a Savona, la Pinacoteca Carlo Levi / Richard West Memorial Gallery di Alassio, il Museo C’era una volta di Murialdo e il Museo Giardino Ernan di Albisola Superiore e alcune realtà comprese nella iniziativa Muensa (Musei dell’Entroterra Savonese).

Cosa è stato fatto e cosa è in programma

Il lavoro sulla Rete dei Musei è cominciato con una meticolosa rilevazione che la Fondazione De Mari ha condotto sul territorio: ne è emersa una situazione dinamica e numericamente interessante, con una grande quantità di realtà culturali e museali sparse su tutto il territorio, che possono garantire un’offerta eterogenea e capace di soddisfare le diverse esigenze dei pubblici che popolano la provincia. La rilevazione è servita anche per entrare in contatto diretto con Amministrazioni ed enti di gestione, per comprenderne a fondo fabbisogni formativi, ostacoli e disponibilità di risorse materiali e immateriali. Solo dopo questa fase di analisi è stato possibile, grazie alla Fondazione Compagnia di San Paolo e alla Direzione Regionale Musei Liguria, creare una vera e propria comunità di pratica: dal 2019 sono stati fatti più di 20 incontri frontali in plenaria dedicati alla formazione, al capacity building e alla condivisione di esperienze di progettazione culturale, 5 workshop dedicati ad altrettanti tematiche (accessibilità, cambiamenti normativi e attivazione del Sistema Museale Nazionale, opportunità e progettazione legata ai bandi PNRR e comunicazione) e oltre 40 ore di consulenza individuale per le singole realtà museali che nel tempo ne hanno evidenziato la necessità.

Dopo questa firma il primo, importante, passaggio sarà quello di definire l’immagine coordinata della rete: “Vogliamo che questa rete possa essere un soggetto con cui gli enti territoriali, dai Comuni alla Regione, ma anche altri stakeholder nazionali possano interagire e costruire progetti – conclude il presidente della Fondazione De Mari, Luciano Pasquale – diventa quindi fondamentale, dopo aver siglato formalmente l’accordo, strutturarsi in modo da essere ben riconoscibili: ecco perché lavoreremo a un’immagine coordinata unica e innovativa, lavorando in sinergia con tutti i soggetti della rete, con le amministrazioni pubbliche interessate e con le scuole del territorio”.

Rete musei Savona

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