Orgoglio

Alassio, è arrivata la cittadinanza italiana per Albi “l’angelo del Bel Sit”: “Sogno che inseguivo da anni”

Già insignito dell’Alassino d’Oro, durante la pandemia si era prodigato per aiutare gli anziani ospiti dell’albergo alassino in quarantena

Generico febbraio 2023

Alassio. “Grazie Italia e grazie italiani. Ora finalmente posso sventolare il tricolore”. Parole cariche di comprensibile emozione quelle di Alber Baca (conosciuto ai più come Albi Albino), ragazzo di origini albanesi, ma residente ad Alassio dal 2012. 

Oggi, infatti, ha coronato uno dei suoi sogni ottenendo finalmente, dopo anni di attesa, la cittadinanza italiana. Si era distinto durante la pandemia Covid, ricevendo il soprannome di “angelo del Bel Sit”.

Difficile non ricordare l’odissea vissuta dalla struttura ricettiva alassina, messa in quarantena, e dai suoi ospiti: fu il primo albergo in Italia in cui venne riscontrato un caso di Covid, che contagiò poi decine delle persone presenti. 

Nell’occasione, Albi non si era mai perso d’animo, prestando tutto l’aiuto possibili agli ospiti della struttura, nella maggior parte dei casi anziani (QUI la storia, raccontata dalla redazione di IVG.it). Gesti concreti di solidarietà, che hanno portato il giovane ad ottenere anche il prestigioso Alassio d’Oro “per aver dimostrato coraggio, dedizione e abnegazione”.

“Il suo prodigarsi con premura e senso di solidarietà – si legge nella delibera approvata dal comune di Alassio – ha alleviato la delicata situazione degli ospiti in quarantena all’interno della struttura. Con il suo impegno e la sua simpatia rappresenta e simboleggia tutti gli operatori turistici alassini che hanno difeso il nome di Alassio come meta turistica non solo bella e piacevole ma anche accogliente e affidabile”.

Oggi finalmente, a distanza di oltre 2 anni, è arrivata anche la tanto attesa cittadinanza italiana: “Sono nato in Albania, ma nel cuore e nell’anima mi sento italiano, – ha scritto sulla sua pagina Facebook. – Oggi si è avverato un sogno che inseguivo da anni: ho ottenuto la cittadinanza italiana. Un traguardo che ho raggiunto tra speranze e anche qualche delusione visto che alcuni politici, durante il periodo del Covid quando lavoravo al Bel Sit, avevano promesso di aiutarmi”. 

“Ho deciso comunque di lottare per quello che ho sempre considerato un diritto di un ragazzo che ama profondamente questo Paese, ma sembrava che la burocrazia volesse mettermi ancora una volta i bastoni tra le ruote. Invece, quasi come se fosse stato un miracolo, la cittadinanza italiana è arrivata in un giorno di febbraio, lo stesso mese di tre anni fa quando con lo stesso orgoglio e la stessa motivazione mi ero prodigato ad aiutare anziani impauriti”, ha proseguito.

“Un male ignoto, il Covid, aveva costretti loro e noi a trascorrere uno dei periodi più bui della storia italiana: rinchiusi nelle stanze dell’albergo dove avevano deciso, solo qualche giorno prima, di soggiornare per godersi la bellezza di Alassio dove abito e vivo con la mia famiglia. Grazie Italia e grazie italiani”, ha concluso il giovane alassino. 

“Sono davvero felice di poter annoverare tra i Cittadini italiani Albi Albino – il primo commento di Marco Melgrati, Sindaco di Alassiopochi come lui hanno meritato questo riconoscimento, forse troppo a lungo atteso. Proprio per il suo valore, per come si è prodigato per il prossimo in un momento di imprevista e imprevedibile difficoltà, nell’attesa della Cittadinanza Italiana, gli abbiamo conferito l’Alassino d’Oro. In un contesto tanto negativo, come quello del cluster alassino della primavera scorsa i suoi collegamenti, la sua presenza, il suo spirito di iniziativa ha dato speranza e forza agli ospiti in quarantena diventando simbolo positivo di una città che non voleva mollare, ma che anzi sapeva e sa reagire a qualsiasi prova”.

“Siamo stati avvisati alle 9 di questa mattina – commenta il vicesindaco Angelo Galtieri che ha presieduto la cerimonia – il Sindaco non era ad Alassio, perché in riunione a Borghetto per l’Ato idrico, ma insieme abbiamo ritenuto che Albi Albino avesse atteso fin troppo questo momento e così lo abbiamo chiamato per svolgere le pratiche di rito”.

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