Il caso

Sex toys nel distributore, Melgrati: “Inaccettabile che bambini vedano prodotti porno mentre comprano bibite”

Non si placano le polemiche sull'esercente multato per l'esposizione di materiale porno

Alassio, Marco Melgrati torna sindaco

Alassio. Sono moltissimi i commenti social sul caso del proprietario di un distributore che vendeva materiale considerato pornografico e la maggior parte sono di piena solidarietà a Simone Russo, multato con una sanzione molto salata, 16.000 euro. Molti se la prendono con i vigili che – a loro detta – “chiuderebbero un occhio su spaccio ed extracomunitari”, ma li hanno avuti ben aperti davanti ad un italiano venditore di prodotti sexy, multandolo in modo pesante.

Insomma la polemica si infiamma e il sindaco Melgrati risponde così ai microfoni di IVG.it: ” Sono sorpreso che questo sia diventato un caso. Dobbiamo lasciare che un esercente in pieno centro, vicino ad una chiesa, dove vanno i ragazzi a prendere le bibite venda falli finti, vibratori, gel e le bambole gonfiabili? Se la gente ha piacere di vedere questo vuol dire che la morale è finita. A me non interessa se in altre località ci siano o meno, ricordando che lo stesso esercente una volta aveva la vendita di questi prodotti in una parte riservata nella quale era indicato materiale riservato a soli adulti, adesso, invece, sono vicini alle bibite dove vanno i ragazzini”.

Sono 16.000 euro, non le sembra una sanzione davvero troppo elevata vista la crisi?

“Farà ricorso, se il giudice di pace e la Prefettura gli daranno ragione meglio per lui… Per quanto riguarda l’importo va detto che è il minimo edittale che è un terzo della pena, la sanzione va da 10.000 a 50.000 euro e il vigile non può applicare il minimo assoluto, normalmente si applica un terzo della pena, ecco perché l’importo è di 16.000 euro. Bisogna chiarire che se un ragazzino di 12 o 15 anni va al distributore e si trova davanti certi prodotti per il sottoscritto (e non sono certo un bacchettone) non è educativo: sul web c’è di tutto in vendita, ma non è merce esposta ai bambini”.

Ma la vendita di questo materiale sexy è permessa e non vietata

“La vendita non è vietata ma la merce non può essere esposta, se no viene equiparata ad un sexy shop: c’è una norma del Comune per la quale i sexy shop non si possono aprire in prossimità di chiese, centro storico e via Dante, esiste un preciso regolamento e va rispettato.

Qualcuno nei commenti adombra il sospetto che Simone Russo forse ha pestato i piedi a qualche potente

“Ma figuriamoci! Ha messo in vetrina dei falli finti in un posto dove ci vanno i ragazzini a prendere la coca cola o un chinotto, punto e basta… Che piedi doveva pestare?”.

Alcuni dicono che i vigili chiudono gli occhi su tutto, ma qui li hanno avuto ben aperti

“I vigili non sono competenti sullo spaccio degli stupefacenti come dicono questi leoni da tastiera. Non è il loro primario lavoro, ci sono i carabinieri e c’è un commissariato di polizia ad Alassio”.

Non l’ha stupita la solidarietà che Simone ha ricevuto?

“Mi ha stupito, certo, c’è una banda di “idioti” ad Alassio: se sono contenti che i loro figli, a 12, 13, 14 anni, vadano a comprare una normale bibita e si trovano davanti falli finti e roba simile mi dispiace per loro ma vuol dire che la morale è finita e che sono genitori senza coscienza”, conclude Melgrati.

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