Spotorno. “Quando si è allontanato ho capito che sarebbe tornato armato in qualche modo. Per questo, quando l’ho visto arrivare, mi sono portato dall’altra parte della strada in modo da avere una visuale migliore. L’ho sorpreso su un fianco e l’ho disarmato”. A parlare è Caio Cesar Lima Capelli, il giovane che nella notte ha materialmente tolto di mano il fucile a G.R., il 37enne savonese presentatosi davanti a un pub di Spotorno minacciando una sparatoria.
L’uomo è stato arrestato dai carabinieri savonesi (è accusato di detenzione e porto di arma clandestina, resistenza a Pubblico Ufficiale e ricettazione) al termine di una nottata convulsa. Il 37enne infatti si era già reso protagonista di un primo episodio poco prima delle 23, quando aveva dato vita ad una violenta lite all’esterno di un altro locale. O almeno, questo riferiva la chiamata al 112. Una volta sul posto i militari hanno trovato G.R., che per sottrarsi al controllo li ha spintonati. A quel punto lo hanno portato in caserma e denunciato; poi l’uomo è tornato libero.
La vera paura, però, è arrivata poco dopo le 3 quando, tornato a Spotorno, si è recato davanti a un altro locale pubblico, un pub. Armato di un fucile calibro 12, con matricola abrasa e caricato con due proiettili a pallettoni. “Era già venuto alcune decine di minuti prima – racconta Caio Cesar – era arrabbiato, continuava a minacciare i presenti. Abbiamo provato a tranquillizzarlo ma ha ribadito più volte che ‘ci avrebbe fatto vedere chi era, di che pasta era fatto’. Poi si è allontanato”.
Caio Cesar però non si è fidato: “Quando è andato via ho capito che non sarebbe finita lì, che era andato a procurarsi un’arma. Così mi sono mosso di conseguenza”. Lo ha atteso all’esterno, lo ha sorpreso tentando di togliergli il fucile. A quel punto sono intervenuti anche un buttafuori e un altro cliente, e G.R. è stato disarmato. Poi sono arrivate 5 pattuglie dei carabinieri e per il 37enne savonese sono scattate le manette. Ora è in carcere a Marassi.