Vado Ligure. Un’operazione dal forte valore simbolico, che suggella l’addio ad un pezzo di storia industriale savonese ma, allo stesso tempo, anche il preludio all’inizio di una nuova epoca. Oggi Vado Ligure dice addio allo storico “tubo blu”, il carbodotto, a suo tempo a servizio della centrale Tirreno Power.
E ora Vernazza, la cui intesa con Tirreno Power era stata annunciata ad ottobre 2018, è davvero pronta a realizzare una cittadella, per test e manutenzione nelle aree in cui si stoccava il carbone della sua centrale elettrica. Nella futura cittadella sarà allestito anche un polo formativo d’eccellenza per il personale che utilizza, nei cantieri edili di tutto il mondo, i macchinari dell’azienda.
Il Gip di Savona, infatti, ha disposto il dissequestro dei gruppi a carbone della centrale di Vado di Tirreno Power. Già nel 2016 l’azienda aveva annunciato che non sarebbero mai più rientrati in funzione. Ora dunque queste aree tornano nella disponibilità di Tirreno Power che ha quasi completato l’intero piano di reindustrializzazione di cui oggi si vedono passi importanti con l’inizio dei nuovi interventi nelle aree rilevate da Vernazza Autogru.
Il dissequestro dei gruppi produce ricadute positive immediate per l’occupazione sul territorio. Le attività di smantellamento dureranno un anno e coinvolgeranno in media circa cinquanta persone. La gara per questo impegnativo intervento privilegerà l’utilizzo dei lavoratori del territorio.
Così Fabrizio Allegra direttore generale di Tirreno Power: “E’ un giorno importante che segna tangibilmente l’evoluzione di queste aree che conservano la loro vocazione industriale e produttiva. Era un impegno che avevamo preso con il territorio e siamo entusiasti di dare il nostro contributo per l’occupazione e il rilancio. Da parte nostra, ora che ci sono stati riconsegnati, già in autunno partiremo coi lavori di smantellamento dei gruppi a carbone con un importante impegno a favore dell’economia del territorio”.
A seguire, le impressioni di Diego Vernazza, amministratore delegato della società: “Finalmente, dopo una serie di lungaggini amministrative ed il periodo Covid, oggi possiamo con orgoglio dire che è l’inizio del nostro percorso. Noi ci crediamo fermamente e vogliamo proseguire sulla strada tracciata già 2 anni fa. Sarà un percorso intenso di almeno 24 mesi, dove verranno smontati e demoliti diversi impianti e riconvertiti alcuni edifici: un’operazione che, a regime, si concluderà nell’arco di 4 o 5 anni”.
A seguire le parole del sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano: “Chi come me è nato e cresciuto a Vado Ligure, sa bene che ci sono simboli di questa comunità che hanno contraddistinto l’economia di un’intera provincia, punti di riferimento per molti lavoratori che hanno trascorso i loro anni di lavoro attraversando il nastro azzurro, punti di riferimento per la comunità, ogni volta che dall’autostrada si intravedevano ciminiere e nastro per la mia generazione significava tornare a casa, una ‘casa’ laboriosa e solidale.
“Decenni di industria pesante, migliaia di lavoratori che hanno trovato in questa piccola comunità grandi forze. Oggi, mentre in molte realtà italiane l’industria ha lasciato il posto alla desertificazione produttiva, noi a Vado Ligure abbiamo gettato, negli ultimi dieci anni, le fondamenta di un nuovo modello industriale, di un rinnovamento non solo nei modelli produttivi, ma anche nella riconversione di spazi pubblici e privati”.
“Oggi se ne va un pezzo di quel riferimento della Vado Ligure del dopoguerra, per fare posto a nuovi insediamenti capaci di accogliere e favorire nuovo lavoro e nuovo sviluppo. Il ‘tubo blu’, figlio della nostra storia, resterà un ricordo indelebile nella memoria di noi vadesi ma, con orgoglio, possiamo affermare che oggi si smonta un pezzo della nostra storia per fare spazio a chi oggi, vadese o neo vadese, darà il suo contributo per il benessere di una piccola comunità dalle grandi forze”, ha proseguito ancora il primo cittadino.
Il sindaco, durante il suo discorso, ha anche ricordato, con visibile commozione, Roberto Peluffo e Carlo Giacobbe, e non ha risparmiato una “tirata d’orecchie” alla Procura: “In questo giorno voglio ricordare due persone, perché sono stati i miei sindaci: Roberto Peluffo e Carlo Giacobbe. Sono stati primi cittadini lungimiranti. Nessuno di noi ha mai guardato al proprio mandato, abbiamo guardato tutti molto più avanti. Portiamo i segni di cicatrici profondissime. Abbiamo subito attacchi di ogni tipo, e secondo me a volte prima di una coscienza civica bisognerebbe avere una coscienza umana quando si prendono certe decisioni” (leggi qui).
Quindi, il pensiero del presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri: “Si tratta di una giornata importante, in un momento complesso, in cui si abusa spesso del termine ripartenza. Ma qui abbiamo la concretizzazione delle buone pratiche e delle eccellenze. Una realtà importante come Vernazza ha fatto una scelta strategica, che sta portando avanti con tenacia e nonostante la complessità delle procedure: oggi possiamo essere partecipi di un momento storico quantomai concreto. Da un’area che è stata oggetto di grande discussione negli ultimi anni avremo la possibilità di avere un polo di formazione, crescita e lavoro. Una questione che ha visto e vede il nostro territorio, le istituzioni, i lavoratori e i loro rappresentati operare insieme in modo sinergico. Siamo nel cuore dell’area di crisi complessa del savonese, che ha ottenuto un rifinanziamento importante: uno dei miei prossimi atti sarà proprio la firma dell’accordo per l’ampliamento del piano finanziario dell’area. Quando riusciamo a dare risposte concrete con i fatti e la sinergia tra enti e aziende privati funziona, si tratta di momenti e giornate molto positive”.
Infine, le parole del consigliere regionale Angelo Vaccarezza (Cambiamo), che oggi si è ritrovato sul palco con entrambi i suoi successori: “Ritrovarmi qui sul palco con Monica Giuliano e Pierangelo Oliveri è particolare: siamo gli ultimi 3 presidenti della provincia di Savona. Io ho iniziato nel 2009, poi ci sono stati 4 anni di Monica e ora Pierangelo. Questo non è un punto di arrivo, ma è un punto di snodo fondamentale. Un grande grazie da parte mia va a tutti coloro che ci hanno messo del proprio e soprattutto agli imprenditori che ci credono: Vernazza in primis che dà l’opportunità ad un sogno, ovvero di vedere Vado Ligure come meta dei grandi investimenti del Nord Italia, di fare un altro passo importante”.
“Diego Vernazza, amministratore delegato della società che si occuperà della reindustrializzazione del sito, ha spiegato puntualmente i progetti futuri dell’azienda, che ha scelto la provincia di Savona per ‘fare industria’: le aree al termine dei lavori, verranno riqualificate e utilizzate in una nuova veste, con la nascita di un sito dedicato ai test e manutenzione, ma anche un polo formativo di eccellenza per istruire nuove figure professionali, che esporranno esperienza e conoscenza nel mondo”.
“Quella di oggi non è una semplice operazione ‘meccanica’, ma rappresenta una parte molto forte delle radici di questo territorio. Una squadra: questo sono stati tutti gli amministratori di queste decine di chilometri quadrati di terra, che negli anni hanno gestito e combattuto con tutte le loro forze per dare dignità a una provincia spesso sofferente dal punto di vista industriale. Undici anni di amministrazione savonese, di lavoro, di impegno da parte di uomini e donne che hanno anche dovuto vivere situazioni difficili per le scelte prese nel tempo. Nessuno di noi rinnega nulla, ogni passo compiuto ci ha portati qui oggi; questi momenti resteranno nella storia di Savona”.
“La logistica è un settore in grado di generare economia, occupazione, competitività, ma per essere protagonisti e crescere bisogna avere il coraggio di cambiare ed evolversi: oggi io ne vedo molto. Ogni ente farà come sempre la sua parte, e la Liguria andrà avanti, memore del suo passato, proiettata verso il futuro che merita”, ha concluso Vaccarezza.
Come detto inizialmente, l’operazione di acquisizione da parte della Vernazza Autogru delle aree dismesse della centrale Tirreno Power sta creando una nuova realtà aziendale, un nuovo Polo Logistico.
“In questo nome da noi scelto, – hanno spiegato ancora dall’azienda Vernazza, – si intravedono grandi opportunità all’orizzonte e, allo stesso tempo, una nuova sfida per il nostro business. La Vernazza, infatti, è un’azienda abituata da sempre a mettersi in gioco, pronta a nuove avventure e la nostra storia di questo ne è testimone. Ogni attività, ogni servizio realizzato nel quotidiano non è una routine ma un qualcosa sempre di diverso, dove comunque possiamo dare prova della nostra organizzazione e migliorare i nostri risultati, una sorta di confronto che abitualmente facciamo con il nostro lavoro ed il mercato, per offrire servizi sempre più innovativi anche in termini di ingegneria e sicurezza”.
“La realtà di cui oggi parliamo vuole essere un creare anche qui un ‘modello Vernazza’, una ‘cittadella’, come dicevamo all’inizio del nostro progetto, dove intraprendere, insieme ai nostri collaboratori ed ai nostri mezzi, nuove attività, diversificando l’azienda anche in settori per la stessa ancora sconosciuti. Per questo, mentre già siamo all’opera, stiamo continuando a raccogliere idee, a pensare a nuovi progetti, a coinvolgere nuove risorse”.
“La vasta superficie che oggi occupiamo è quindi il risultato di una reale riconversione industriale che Vernazza ha da tempo pensato e sognato per quest’area e che ora vuole realizzare fino in fondo. Crediamo davvero nell’economia che vogliamo generare, trascinando e coinvolgendo la collaborazione delle Istituzioni e degli Enti oggi presenti, delle Attività Economiche, caratteristiche peculiari di questa geografia locale”.
“Vogliamo essere generatori di nuova energia, non solo per la nostra azienda ma anche per il territorio che ci circonda in modo da alimentare nuove attività ed anche nuove opportunità di lavoro e di indotto per una crescita insieme. All’interno di questo sito I’azienda vorrà realizzare numerosi progetti, tra i quali un nuovo centro di formazione certificato e qualificato per imparare a lavorare con professionalità e con assoluta sicurezza, oltre che a servizi di officina, come collaudi e revisioni”.
“L’obiettivo dunque è quello di creare un futuro alla logistica, tema oggi molto sensibile e di difficile gestione, in cui l’azienda potrà effettuare numerosi test e manutenzione dei suoi mezzi, insieme ad una vera e propria Academy, in collaborazione anche con l’Università di Genova, per gli operatori del settore. La Vernazza Autogru si impegnerà quindi a portare avanti il progetto di reindustrializzazione di tali aree, già avviato da Tirreno Power con la vendita delle stesse, creando produttività e una nuova e qualificata occupazione per l’intero territorio”, hanno concluso da Vernazza Autogru.