Alassio. Le donne, il loro coraggio, le loro azioni determinate, la loro professionalità e passione: le donne che hanno contribuito a cambiare il mondo, rendendolo migliore. A loro lo Zonta Club Alassio-Albenga ha voluto dedicare il “Percorso Donne Coraggiose”, avviato dalla past President Sandra Berriolo e portato avanti dall’attuale Presidente, Giusy Nalbone.
La scelta dei nominativi, la ricerca storica, ovviamente ardua tra le grandi della storia, è stata effettuata con la collaborazione degli alunni degli Istituti Scolastici alassini: del Don Bosco – Istituto Salesiano “Madonna degli Angeli” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giancardi-Galilei-Aicardi” che dopo un’oculata indagine, approvata dai Dirigenti Scolasti e, coordinata dai loro insegnanti hanno consegnato i nomi delle donne a cui verranno dedicate dieci panchine.
Questa mattina (22 marzo 2019) il “Percorso Donne Corraggiose” è stato inaugurato alla presenza della presidente dello Zonta Club Alassio-Albenga, Giusy Nalbone, del sindaco di Alassio, Marco Melgrati, dell’assessore al Turismo Angelo Galtieri, degli studenti dell’Istituto Salesiano e dell’Istituto Alberghiero e delle massime autorità civili e religiose della città. Sulle 10 panchine che incorniciano il Monumento ai Caduti, in Largo Caduti Italiani nelle Missioni di Pace, è stata applicata una targa in ricordo, ognuna, di una grande donna della nostra storia passata e presente.
Amelia Earhart eroina dei cieli, che ha aperto la strada del volo a tutte le donne; Rosa Luise Parks figura simbolo dei diritti civili; Rita Levi Montalcini, scienziata e Premio Nobel per la Medicina; Marisa Bellisario, donna Manager più famosa d’Italia; Malala Yousafzai attivista per i diritti umani e per il diritto all’istruzione di tutti i bambini; e ancora Hedy Lamarr, Leonilde Iotti, Franca Viola, Eva Mameli Calvino e Margaret Hamilton.
“Ringrazio lo Zonta Club per aver voluto condividere con noi un’idea davvero coinvolgente – il commento di Angelo Galtieri che da subito, insieme all’Ufficio Turismo, ha sposato l’iniziativa – Ma ringrazio anche famiglia Viaggio, che ha sostenuto i costi del progetto nel ricordo di Giancarla Brullo, scomparsa un anno fa proprio su una di quelle dieci panchine”.