Lettera al direttore

La lettera

“Riflessioni su una città che ha bisogno di vero civismo”

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione dell'ex componente della segreteria provinciale del Pd Matteo Marenco

matteo marenco

Appassionato di politica da sempre, lavoro nel settore farmaceutico, nelle elezioni del 2016 ho collaborato con Cristina Battaglia durante la campagna elettorale e dopo essermi iscritto al Pd ho fatto parte della Segreteria Provinciale di Giacomo Vigliercio con delega alla comunicazione fino alla mia uscita dal partito nell’agosto 2018.

Se si cerca il significato del termine “civismo” si trova, tra le tante, una definizione che mi ha colpito molto: la sensibilità per le esigenze della comunità in cui il cittadino vive. Questo basta già per rendersi conto di quanto il civismo non sia più soltanto un’idea, ma sia diventato, per Savona, una stringente ed urgente necessità.

Scrivo questo da cittadino innamorato della propria città che ha avuto anche l’onore e l’onere di poter vivere per qualche anno la politica e i partiti dal di dentro.
Per la loro stessa natura e per le esigenze dettate dalla struttura che si sono dati credo che i partiti, così come ce li siamo sempre immaginati, non siano più in grado di rispondere a livello delle amministrazioni locali ai bisogni dei cittadini. Un conto è la politica nazionale e sovranazionale ma quella locale, a parer mio, è davvero un’altra storia. Abbiamo molte prove di ciò sotto i nostri occhi, iniziando dall’esperienza amministrativa del centrodestra iniziata due anni e mezzo fa e che tuttora ci governa.

Durante la campagna elettorale del 2016, come chi mi conosce sa bene, ero convinto, ed ho lavorato per questo, che il progetto presentato e portato avanti dal Partito Democratico e da Cristina Battaglia fosse il migliore in assoluto per la nostra città e sono tuttora convinto che sia stata una grande occasione persa. Il centro destra fece una scelta molto intelligente, è innegabile, candidando una donna che non aveva mai fatto politica e che poteva rivendicare la forza di provenire dalla società civile dopo che la città, per decenni, era stata amministrata da forze e da uomini squisitamente politici.

Dopo due anni e mezzo possiamo tranquillamente dire che ciò non è avvenuto: già dall’inizio la Sindaco ha dovuto fare i conti con gli spazi reclamati da questo o da quel partito che l’aveva sostenuta. Questo ha comportato il configurarsi di una giunta che non rispettava i meriti, le competenze e le esigenze della città ma soltanto un distribuirsi di cariche.
Abbiamo visto arrivare in città assessori provenienti da fuori, che non conoscevano il passato, il presente ma soprattutto non potevano immaginare il futuro di Savona sapendo tra l’altro che il loro passaggio sarebbe stato fugace e temporaneo.

Con amarezza devo dire che gli stessi limiti hanno caratterizzato la vita del Partito Democratico, arrivato al ballottaggio e principale forza di opposizione. Il Pd ha continuato ad essere logorato dalle proprie dinamiche interne e quasi mai unito nel lavorare per portare avanti un modello di città alternativo e l’aver lasciato la città di Savona ai margini è un errore che non gli si può proprio perdonare.

La Città Capoluogo non esprime un Deputato di Centrosinistra al Parlamento, la Città Capoluogo non esprime un Consigliere Regionale di Centrosinistra, la Città Capoluogo, da ieri, non esprime un Consigliere Provinciale di Centrosinistra, sembra assurdo a dirsi ma è così.

Riuscirà Savona a sganciarsi da queste logiche? Si riuscirà finalmente a creare una vera forza civica slegata dei partiti e che abbia veramente le mani libere nel proporre un’idea e un modello di città da sviluppare negli anni a venire? Il tempo corre veloce e tra molto meno di quello che ci si aspetta si tornerà a dover scegliere, mi auguro che ci troveremo di fronte ad un’occasione finalmente colta e non all’ennesima occasione, tragicamente, persa.

Matteo Marenco

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