Prospettive

Bombardier, Fim-Cisl: “Servono impegni chiari ed in tempi certi” fotogallery

"La lacunosità di quello che dovrebbe essere il nuovo piano industriale non possono che alimentare la preoccupazione per il futuro dello stabilimento di Vado Ligure"

sciopero bombardier

Vado Ligure. Impegni chiari e tempi certi. Sono queste le richieste che arrivano dai rappresentanti della Cisl dopo la protesta a cui hanno dato vita questa mattina i lavoratori della Bombardier di Vado Ligure a seguito della notizia del cambio del piano industriale (con gravi rischi per lo stabilimento vadese) diffusasi ieri.

Secondo Christian Venzano di Fim-Cisl Liguria “A fronte dell’ennesimo incontro deludente, crescono rabbia e preoccupazione tra i lavoratori: è quanto emerso chiaramente oggi dalle assemblee che hanno determinato l’iniziativa di sciopero. La lacunosità di quello che dovrebbe essere il nuovo piano industriale, sia in termini di contenuti che, soprattutto, rispetto alla reale fattibilità ed alla tempistica con cui si potrebbe realizzare, non possono che alimentare la preoccupazione per il futuro dello stabilimento di Vado Ligure”.

Per questi motivi la Fim-Cisl al tavolo ministeriale, tenutosi nella giornata di ieri al Mise, ha chiesto che “l’azienda, accanto alla ricerca di nuove commesse (vedi Alta Velocità), continui a perseguire gli obiettivi del vecchio piano industriale (collaborazione con Hitachi per produzione treni regionali) e mantenga tutta la produzione dei treni merci in Italia ovvero trasferisca dei lavori nel nostro Paese nel caso di affidamento della costruzione di questi ultimi all’estero”.

Per quanto riguarda la presentazione di un’offerta per la produzione di treni veloci (lavorazione certamente più redditizia per l’azienda), la Fim-Cisl “in considerazione del recente rinnovamento del gruppo dirigente di Trenitalia, ha chiesto al governo una verifica in merito alla strategia che quest’ultima vorrà adottare rispetto all’Alta Velocità ed alla tempistica di realizzazione del nuovo piano di investimento nonché il mantenimento di un tavolo permanente presso il ministero per monitorare e gestire la vertenza”.

A livello territoriale accanto alle azioni di protesta come quelle di oggi a difesa dello stabilimento, la Fim-Cisl, insieme alla propria confederazione ed alle altre organizzazioni sindacali, chiederà “un incontro urgente in Regione finalizzato ad individuare soluzioni e strumenti (cassa integrazione in deroga per area di crisi complessa) utili a difendere l’occupazione e scongiurare una futura chiusura”.

Simone Pesce, segretario confederale della Cisl di Imperia e Savona, aggiunge: “La situazione sta diventando preoccupante poiché l’azienda, nonostante le manifestazioni di stima ed interesse rispetto allo stabilimento di Vado Ligure, non sembra voler assumere impegni chiari in merito alla gestione ed al rilancio dello stesso: sembra attendere soluzioni che vengano fornite da scelte di altri. Per una provincia come la nostra, già fortemente penalizzata dal punto di vista della presenza industriale, non è accettabile l’eventuale perdita di una eccellenza come quella rappresentata dallo stabilimento Bombardier”.

“Per questo la Cisl, a fianco della Fim, è pronta ad attivare tutti i tavoli locali e nazionali per individuare soluzioni alla delicata vertenza e, soprattutto, per togliere alibi all’azienda rispetto a futuri impegni sullo stabilimento di Vado Ligure”.

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