Episodio movimentato

Aggressione alla compagna in porto: nega le accuse, ma resta in carcere fotogallery

Nei guai è finito un clochard che è accusato di tentato omicidio verso la moglie

Savona. Resta in carcere Mihai Petrisor, il clochard romeno di 32 anni arrestato venerdì scorso con l’accusa di tentato omicidio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. A deciderlo è stato il gip Fiorenza Giorgi che questa mattina lo ha interrogato in tribunale ed ha disposto per lui la misura cautelare più severa.

L’uomo è accusato di aver colpito a calci e pugni, ma anche con un coccio di bottiglia, la moglie di 26 anni durante una lite per futili motivi (forse scoppiata anche a causa di un eccesso di alcol) scoppiata nel sottopasso di lungomare Matteotti, in porto a Savona. Accuse che Petrisor continua a respingere sostenendo che a ferire la moglie sono state altre persone che hanno aggredito entrambi.

Una versione che, da subito, era stata ritenuta poco credibile dai poliziotti della squadra mobile che hanno indagato sulla vicenda (sono state visionate anche diverse telecamere della Darsena, ma non ci sono tracce della presenza di potenziali aggressori e anche i rilievi della scientifica avrebbero confermato che nel punto dell’aggressione c’era soltanto la coppia).

Di conseguenza Petrisor, che era stato arrestato all’ospedale San Paolo di Savona dove aveva dato in escandescenze rompendo una vetrata, dovrà restare in carcere. La sua compagna, invece, è ancora ricoverata in ospedale (i medici le hanno dato una prognosi di 30 giorni per alcune fratture alle costole e qualche ferita da taglio) e, sentita dagli inquirenti, ha continuato a difendere il marito evitando di denunciarlo.

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