Intervista

ESCLUSIVA IVG.it: Matteo Salvini a tutto campo su infrastrutture, immigrazione ed Europa fotogallery video

Il leader della Lega Nord: "La Liguria farà da traino al successo della Lega e del centrodestra. Rixi sarà una risorsa importante"

Savona. La Liguria e le vittorie elettorali, ma anche le candidature e i rapporti interni al centrodestra, con un focus sulle infrastrutture, sull’Europa e sull’immigrazione. Il leader della Lega Matteo Salvini, nel corso del suo tour in Liguria, con tappe a Savona e Albenga, ha rilasciato un’intervista esclusiva a tutto campo a IVG.it, lanciando la sua sfida per il voto del 4 marzo e per la Presidenza del Consiglio.

Ecco l’intervista al leader del Carroccio.

Nel bene o nel male, è iniziato tutto in Liguria: prima il caso Belsito, poi la lenta ripresa e la vittoria in Regione…
“Io guardo sempre al futuro e le sensazioni sono positive. E’ stata per me un’emozione vincere a Genova, a Spezia, a Savona e in Regione Liguria. Non è stato solo un grande risultato politico. È stato un risultato di cuore, una soddisfazione incredibile. Adesso voglio solo che ciò che abbiamo fatto in Liguria si faccia anche per 60 milioni di italiani. Vogliamo esportare un modello di cambiamento, di concretezza e onestà a livello nazionale”.

La Liguria è diventata una roccaforte del centrodestra negli ultimi due anni. Se vorrete raggiungere la famosa soglia del 40 per cento a livello nazionale, qui dovrete “sbancare” arrivando quasi al 50…
“Contiamo di vincere da Spezia a Imperia, passando per Genova e Savona. Per il riconoscimento del lavoro fatto, per l’impegno che ci hanno messo i nostri amministratori e per le battaglie che, a livello nazionale, il Pd non ha fatto: pensioni, lavoro, sicurezza, immigrazione, scuola, tutela del mare. Nonostante siano una risorsa per la Liguria e per tantissime regioni d’Italia, il mare e la pesca non hanno nessuno che se ne occupi a livello ministeriale. Noi abbiamo le idee chiare su come tutelare e valorizzare anche il porto di Savona e il porto di Genova e su come tenere più soldi sul territorio rispetto a quelli che arrivano oggi. Quindi, senza miracoli, vogliamo riproporre quello che stiamo facendo in Liguria anche ai sardi, ai siciliani, agli abruzzesi, ai pugliesi”.

Tra i temi caldi in Liguria c’è senz’altro quello delle infrastrutture.
“Qui c’è stato un ministero che ha puntato sulle ‘grandi’ opere. E invece c’è da ricollegare il porto di Genova, che ormai ha superato per numero di container perfino il porto di Gioia Tauro, con il resto d’Europa. E non solo su gomma ma anche su binario. Gli ultimi governi hanno declassato gli aeroporti e un paese che del turismo dovrebbe fare business non può avere aeroporti di Serie B. A livello di logistica, il futuro è la rotaia e non la gomma: qua occorre investire. Non entro nel merito delle polemiche sulla Tav o sulla priorità di avere un ponte sullo stretto di Messina. Penso che collegarci al cuore dell’Europa per le nostre imprese sia fondamentale. E la Liguria è lo sbocco naturale”.

Parlando di candidature, avete scelto una linea precisa: no ai paracadutati. Vi siete anche scontrati con gli alleati per questo. Anche per posizioni quasi “blindate” avete candidato persone del territorio…
“Da movimento autonomista e federalista, che valorizza la sua gente e i suoi sindaci, abbiamo fatto ovunque questa scelta, in Veneto come in Sicilia. La sinistra prende la Boschi da Arezzo e la manda a Bolzano e Lampedusa. Noi per la Liguria abbiamo puntato sui liguri e conto che finalmente ci sia una ‘pattuglia leghista’ ligure che difenda anche questo territorio in Parlamento”.

Matteo Salvini in visita ad Albenga

A Toti non è andata altrettanto bene. Ha pagato forse l’amicizia con lei e Rixi?
“Non entro nelle logiche degli altri partiti. Io sono orgoglioso del lavoro che Toti e Rixi stanno facendo in Liguria. Stamattina ero a Sampierdarena, a Genova. Sono stufo di parlare e il 5 marzo conto di iniziare a fare qualcosa di concreto e importante. Parlo con voi e lo faccio  molto volentieri per spiegare quello che fra un mese cominceremo a fare: dalla Legge Fornero agli studi di settore alla revisione della direttiva Bolkestein. Ma non l’ora vedo di passare dalle parole ai fatti, anche per smentire quelli che in tutti questi anni hanno detto: ‘Sì, Salvini parla bene però tanto non ci riesce’. Vedremo tra un mese. Io sono convinto di sì”.

Alla presentazione dei candidati si è battuto molto sul fatto che la “Ricetta Ligure” (che è anche “savonese”, visto che questa città ha fatto da precursore) potrebbe essere quella per vincere anche a livello nazionale. Ma quella “ricetta” prevedeva un passo indietro del leader della Lega…
“A livello nazionale, la scelta è quella contenuta nel nostro simbolo: ‘Salvini premier’. E sarà sulla scheda elettorale. Chi sceglie Lega sa cosa sceglie. Non siamo assolutamente disposti a fare governi con altri se non con il centro-destra. Cerchiamo di includere: la scelta di offrire ai liguri la possibilità di votare una donna come Giulia Bongiorno è una scelta che parla di concretezza, di diritti delle donne, di legittima difesa. Renzi ormai non lo votano neanche i parenti e per quanto riguarda i Cinque Stelle basta vedere come hanno ridotto le città che governano, da Roma a Torino, passando per Livorno. Dove governiamo noi (penso alla Liguria, ma anche al Veneto e alla Lombardia da 20 anni) è tutta un’altra storia”.

Se Salvini diventerà premier, quale sarà il ruolo di Rixi?
“Rixi sarà una risorsa importante. Non lo portiamo via ai genovesi e ai liguri ma lo valorizziamo a livello nazionale ed europeo perché c’è da tornare a contare in Europa. Cosa che è frustrante da europarlamentare di opposizione. Un governo Salvini va in Europa non più col cappello in mano. Rixi sta incontrando centinaia di imprenditori e di lavoratori legati alle aziende che sono state penalizzate dalle direttive europee sulle banche, sul risparmio, sul commercio, sull’agricoltura (la Liguria è anche terra di agricoltura, oltre che di pesca). Rixi e Salvini andranno a Bruxelles e diranno: ‘Signori, prima viene l’interesse degli italiani, quindi queste direttive per noi non esistono’”.

Se Salvini va a Bruxelles, dobbiamo aspettarci nuovi video dei suoi duelli con Junker, magari ancor più virali…
“In questi giorni me ne stanno dicendo di tutti i colori. Ormai non leggo e non ascolto nemmeno più quello che viene scritto e detto dai vari Saviano, Boldrini, Minniti o Bonino, per citarne alcuni. Io, invece, non vedo l’ora di costruire. Quelli a sinistra, tra marce contro le invasioni aliene e non so che altro, sembra abbiano perso definitivamente la bussola. Noi vogliamo essere più concreti”.

Sull’immigrazione, il prefetto uscente ha definito questa provincia “nobile” perché si è raggiunta un’equa diffusione di immigrati sul territorio. Contemporaneamente il sindaco di Pontinvrea Camiciottoli è divenuto noto in tutta Italia per le sue lotte su questo tema. 
“Sull’immigrazione bisogna chiudere i rubinetti. Non vale il proverbio ‘mal comune mezzo gaudio’: il problema è bloccare il mal comune. Dobbiamo accogliere chi scappa dalla guerra e respingere tutti gli altri. Nell’Italia che ho in testa io, fondata su federalismo e autonomia, il prefetto non esiste”.

Quindi pensate di vincere il collegio in una provincia dove 45 sindaci su 69 hanno accolto immigrati sul loro territorio?

“Anche i sindaci delle liste civiche o di sinistra, che hanno attuato questa scelta, si rendono perfettamente conto che i loro cittadini chiedono servizi che non sono in grado di dargli. Avere un Governo che garantisce meno sbarchi e più espulsioni penso sia convenienza di tutti. Io punto a vincere non solo a Savona, ma in tutti i collegi della Liguria”.

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