In tribunale

Avvocati in sciopero anche a Savona: saltano i processi penali

L'astensione è stata proclamata dall'Unione Camere Penali: terminerà il 14 aprile

tribunale Savona aula

Savona. Terzo giorno di stop per le udienze penali in tribunale a Savona. Anche gli avvocati del foro savonese infatti hanno aderito all’astensione proclamata dall’Unione Camere Penali dal 10 al 14 aprile e, per questo motivo, i processi (salvo quelli con imputati detenuti o i riti per direttissima) continuano ad essere rinviati.

Come già successo in occasione dell’ultimo sciopero, i penalisti italiani stanno partecipando in massa all’astensione che punta il dito contro la riforma del codice penale e di procedura approvata dal Senato lo scorso 15 marzo.

Gli avvocati contestano fermamente la “modalità autoritaria ed antidemocratica” con la quale si è deciso di approvare, sostanzialmente senza alcun dibattito parlamentare, una riforma che incide su temi sensibili quali la disciplina della prescrizione e del cosiddetto processo a distanza, ma anche questioni che “incidono in maniera diretta e penetrante sulla natura stessa del processo penale, distorcendo gravemente il modello accusatorio del giusto ed equo processo”.

“Occorre svelare – spiega una nota dell’Unione delle Camere Penali italiane – la evidente contraddizione di un disegno governativo che, nonostante il proclamato intento e le formali intitolazioni, anziché aumentare le garanzie processuali ed abbreviare la durata dei processi, comprime con tali riforme i diritti degli accusati e rende i processi interminabili. La norma che estende la applicazione del processo a distanza ad un numero elevatissimo di procedimenti con detenuti, lungi dal costituire un risparmio di risorse, rappresenta invece, come più volte stigmatizzato, la più evidente ed aperta violazione dei principi costituzionali e convenzionali del contraddittorio e della immediatezza, nonché della presunzione di innocenza”.

Per i penalisti “occorre, dunque, richiamare il Governo alla responsabilità politica di tale scelta, che finirebbe con il ribadire in maniera definitiva e irreversibile un atteggiamento di inammissibile disprezzo nei confronti del dibattito parlamentare, su interventi normativi che, non solo deprimono le garanzie del processo, ma comprimono i diritti degli accusati e rendono i processi interminabili. Laddove venissero ingiustificabilmente superati i profili di metodo e di merito segnalati nella presente e nella precedente delibera, lo stato di agitazione della avvocatura penale sarà inevitabilmente mantenuto per tutto il periodo di tempo previsto dal DDL per l’effettiva entrata in vigore della nuova normativa sul processo a distanza“.

Tra l’altro anche i giudici di pace hanno proclamato uno sciopero unitario per i giorni dal 19 al 21 aprile 2017.

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