Savona. Un anno e mezzo di buio, poi la luce. Sono questi, secondo l’assessore al bilancio del Comune di Savona Silvano Montaldo, i tempi necessari affinché i conti di Palazzo Sisto possano tornare a quadrare.
Nel corso dell’assemblea di questo pomeriggio, il parlamentino savonese ha discusso la “richiesta di convocazione del consiglio comunale presentata il 22 settembre dal consigliere Daniela Pongiglione e da altri in merito al bilancio”.
“E’ stata richiesta la convocazione del consiglio per analizzare lo stato del bilancio, dei debiti, dei crediti e dello stato di attuazione del recupero di questi ultimi”, precisa Montaldo. Che, d’accordo con il resto della maggioranza, ha “giocato d’anticipo” nei confronti degli altri consiglieri di minoranza: “Al consiglio abbiamo presentato un documento nel quale descriviamo, in modo molto analitico, l’andamento del debito negli ultimi quattro o cinque anni, lo stato dei crediti e della loro riscossione”.
Il quadro è tutt’altro che roseo: “Indubbiamente siamo un Comune che si sta avvicinando ai cento milioni di debiti. Il credito è in sofferenza e per questo stiamo elaborando un bando di garra per l’affidamento della riscossione coattiva dei crediti, in modo da portare a casa tutti i soldi che non sono stati incassati finora e per migliorare lo stato dei crediti attuali che man mano maturano durante l’anno”.
Il piano di ripianamento avrà ovviamente tempi tutt’altro che rapidi: “Ci aspetta un anno e mezzo di stagnazione, poi qualcosa si potrà cominciare a muovere”.
Capire di chi siano le responsabilità non è facile: “L’indebitamento è colpa delle scelte del passato – sostiene Montaldo – Molte condizioni stringenti del bilancio sono date da mancati trasferimenti da parte dello stato e da un andamento economico che non è dei più favorevoli. C’è un rallentamento su tutti i pagamenti dei crediti del Comune e questo non dipende dall’Ente ma dall’economia”.
Stabilire quanto fosse inevitabile arrivare a questo punto e quanto sia da imputare ad altri è difficile: “E’ una domanda difficile. Non sarei in grado di dare una percentuale del genere”, conclude Montaldo.