La lettera

Scuole chiuse con l’allerta, sindaci sotto accusa: “Prendete esempio da Quiliano e fate il vostro dovere”

Duro sfogo di un gruppo di genitori: "I sindaci non sono in grado di prendersi le proprie responsabilità"

Allerta arancione

Ponente. “Gentilissimi direttori e giornalisti, siamo un gruppo di mamme inferocite, deluse e amareggiate per il comportamento assunto da molti sindaci del ponente in occasione dello stato di allerta arancione di giovedì 15, in conseguenza del quale hanno deciso di chiudere le scuole di ogni ordine e grado. Pertanto, abbiamo deciso di scrivere questa lettera per farci sentire e speriamo che possiate darci voce almeno voi e dedicarci un po’ del vostro tempo, pubblicando questa lettera o facendo un articolo a vostro piacimento”. Inizia così il testo della lettera pervenuta alla redazione di IVG da parte di un gruppo di genitori a pochi giorni di distanza dall’allerta che ha comportato in molti comuni della provincia la chiusura degli istituti sebbene fosse soltanto il secondo giorno di scuola.

La missiva-sfogo punta il dito contro quella che viene vista come una decisione eccessiva: “Se i Sindaci chiudono le scuole con l’allerta arancione, con quella rossa, cosa fanno? – si chiedono le mamme – Ordinano il coprifuoco? Stiamo veramente scherzando. Ognuna di noi ha dovuto ricorrere ad un giorno di ferie dal lavoro, ai nonni, ai vicini, agli amici, chi addirittura a strutture strettamente private non soggette ad obbligo di chiusura per tenere i proprio figli! E’ un nostro dovere questo è chiaro, ma non quando i nostri Sindaci non sono in grado di prendersi le proprie responsabilità e questo non perchè (fortunatamente) la giornata poi si è rasserenata, ma perchè non hanno voglia di fare il loro lavoro e ciò che gli compete, attuando un piano di emergenza, così come è stato adottato dall’amministrazione comunale di Quiliano”.

Il primo cittadino Alberto Ferrando (che in realtà non è stato l’unico a decidere di tenere aperte le scuole, la stessa scelta è stata adottata da diversi Comuni soprattutto del levante savonese e dell’entroterra) viene preso dal gruppo di genitori ad esempio di virtù: “Tanto di cappello e plausi a questo Sindaco, che ha pensato all’interesse della propria cittadinanza, mettendola al sicuro, adottando misure che permettono agli alunni di frequentare le proprie scuole e non, contrariamente a quanto hanno fatto i nostri amministratori, di chiuderle per quattro gocce”.

“Ai nostri tempi (e anche ai tempi dei nostri Sindaci) si andava a scuola con acquazzoni, tormente e neve – ricordano le mamme – Forse perchè allora c’erano Sindaci più umili, ragionevoli e competenti… ora, solo per non fare il proprio dovere, si chiude e stop. Vi abbiamo votati noi cari Sindaci, dovete tutelarci, ascoltare le nostre richieste e garantirci sicurezza, non scaldare solo una poltrona e prendervi ciò che (purtroppo) vi spetta”.

“Siete vergognosi – tuonano nella lettera – dateci un segnale, prendete esempio dal Sindaco di Quiliano, andate a ripetizione da lui, attuate un piano di emergenza in caso di allerta, prendetevi le vostre responsabilità, non continuate a fare i caproni: un Comune che chiude le scuole perchè ha chiuso quello limotrofo, l’altro che gli va dietro e così via… chissà se fareste la stessa cosa se uno decidesse di attuare un regolare piano. Ve lo chiedono i vostri cittadini, quelli che vi hanno votato e verso i quali avete dei doveri, come questi”.

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