Albenga. Il grande abbraccio nella cattedrale di San Michele a pochi passi dal Comune, nel cuore di Albenga, città che Fulvio Pelusi amava molto e non solo per lavoro. Una cerimonia silenziosa, in una chiesa dove le parole del vescovo Guglielmo Borghetti rimbombano ricordando la figura di un uomo e di militare attento e scrupoloso. E’ stato un ultimo saluto mesto quello riservato al luogotenente dei carabinieri, scomparso prematuramente martedì, all’età di cinquant’anni. In vacanza con la famiglia in Umbria, a Città di Castello.
Un malore improvviso lo ha strappato all’affetto dei suoi cari. Una notizia che ha sconvolto la comunità albenganese che ha atteso la salma di ritorno dall’Umbria proprio per testimoniare la vicinanza ad una figura conosciuta, stimata e amata.
Alle esequie c’erano tanti colleghi-amici della compagnia albenganese, gli stessi che hanno allestito con cura la camera ardente in caserma.
Alla cerimonia, oltre a numerose autorità civili, militari e religiose, c’erano migliaia di cittadini e numerosi sindaci della Riviera, tra cui Luigi Pignocca, primo cittadino di Loano, dove Pelusi, originario di Savona, operò dal 1995 al 2001 come vice comandante, quindi il consigliere in Regione e grande amico Angelo Vaccarezza. Ma c’erano anche i sindaci di Albenga Giorgio Cangiano, gli assessori e i consiglieri di maggioranza e di minoranza, gli amministratori dei Comuni limitrofi e soprattutto tanta gente comune, i volontari delle pubbliche assistenze e delle associazioni locali, persone alle quali il sottufficiale dei carabinieri ha sempre riservato una parola buona ogni volta che lo si incrociava sotto le torri ingaune.