Vado L. I lavoratori e la Rsu di Tirreno Power non ci stanno di fronte alle accuse di mentire ai cittadini sul documento dell’ISS che smentiva l’indagine epidemiologica della Procura savonese e rispondono con forza alle accuse avanzate dal M5S: “In questi giorni abbiamo commentato il documento dell’Istituto Superiore di Sanità che abbiamo avuto a disposizione solo dai primi di febbraio: prima era secretato e c’erano in giro solo delle voci. Quando è stato possibile leggerlo lo abbiamo commentato, come è serio fare”.
“Non abbiamo chiara la strategia di altri ma ci chiediamo se alcune considerazioni che abbiamo letto sui giornali e sui blog siano fondate su un’attenta e oggettiva lettura della documentazione oppure dettate, certamente in buona fede, dal desiderio di sostenere a priori le proprie tesi”.
“Quando leggiamo che il documento è stato “smentito” vorremmo sapere da chi, dove, quando, con quale atto. Abbiamo in mano un documento ufficiale, della massima istituzione sanitaria dello Stato che dice cose molto chiare, critiche, sulla metodologia dell’indagine epidemiologica che ha portato alla chiusura dei gruppi della centrale. Se qualcuno lo ha smentito dovrebbe esserci un documento altrettanto ufficiale e chiaro che lo dice, nero su bianco. Se esiste che venga prodotto da chi lo afferma, altrimenti sono solo chiacchiere” aggiunge l’Rsu di Tirreno Power.
“Non è nostra intenzione delegittimare l’azione della magistratura oppure intervenire a favore di “imputati politici eccellenti” anche perché siamo pienamente consapevoli, e dovrebbero esserlo anche altri, di essere alla vigilia della fase processuale in cui si definiranno eventuali colpe e responsabilità”.
“Non è nemmeno nostra volontà sostituirci ai giudici ma neanche possiamo accettare che lo facciano altri ergendosi a strenui difensori di valori irrinunciabili quali l’ambiente e la salute che noi abbiamo sempre rivendicato chiedendo che venissero coniugati con il diritto al lavoro”.
“Lo abbiamo fatto sia per i dipendenti sia per i cittadini: ci sentiamo offesi da chi dimentica che i lavoratori vivono in questo territorio con le loro famiglie, integrati nelle loro comunità e hanno il diritto alla migliore qualità ambientale possibile” conclude l’Rsu.