Cronaca

Da Milano a Savona con 500 grammi di eroina, 4 albanesi in manette: l’arresto dopo una giornata di pedinamenti

Polizia

Savona. Una giornata di pedinamenti iniziata alle 10 di mattina e culminata, poco prima di mezzanotte, con quattro arresti ed il squestro di 500 grammi di eroina. Protagonisti dell’operazione antidroga sono i poliziotti della Squadra Mobile di Savona, coordinati dal vicequestore Rosalba Garello, che ieri sera hanno arrestato quattro albanesi: Granit Trezhnjeva, 31 anni, operaio, Arben Berisha, di 38, entrambi residenti in via Mignone a Savona (il secondo è irregolare), Dorald Uruci, 21 anni, pregiudicato residente in via Alessandria, e Anil Gjyriqi, 21, residente in via Montenotte. I primi due, di fatto, erano le “menti” del gruppo, mentre i secondi avevano il ruolo di “cavalli” ed erano stati contattati per trasportare la droga da Milano a Savona.

Un traffico di stupefacente che è stato però interrotto grazie alle indagini lampo degli agenti della Mobile che ieri, nell’arco di tutta la giornata, sono riusciti a monitorare gli albanesi e la loro attività illecita. L’operazione ha preso le mosse da una “soffiata” che indicava Trezhnjeva e Berisha, cugino del primo, volti già noti alle forze dell’ordine, come particolarmente “attivi” nel giro dello spaccio nelle ultime settimane. Da qui la decisione di pedinarli.

Ieri mattina i due sono usciti di casa e in auto, a bordo di un’Alfa Romeo 147, hanno fatto visita a diversi tossicodipendenti in centro città. Poi sono arrivati in via Fontanassa, all’angolo con via alla Rocca e, mentre uno faceva da palo, l’altro è arrivato vicino al guardrail dell’autostrada. Lì, trafficando sotto un palo, ha estratto un involucro delle dimensioni di una pallina da ping pong e lo ha infilato in tasca. A quel punto i cugini si sono diretti nella zona del Bar Stadio di via Cadorna per poi rientrare a casa poco dopo. Nel pomeriggio i poliziotti li hanno seguiti fino al bowling di Savona, in via Trilussa, dove hanno incontrato altri due connazionali, Uruci e Gjyriqi appunto, con i quali si sono trattenuti a parlare.

Il pedinamento di Trezhnjeva e Berisha è continuato: il secondo è stato visto dirigersi nella zona di Ciantagalletto dove probabilmente aveva nascosto dello stupefacente, poi è tornato dal cugino insieme al quale, sempre con l’Alfa 147, si è diretto ad Albisola dove, nei pressi della stazione, si è fermato. Poco dopo i due albanesi sono stati raggiunti da Uruci e Gjyriqi: Berisha a quel punto è salito in macchina con gli altri due ed entrambe le vetture, in carovana, hanno imboccato l’A10 in direzione Genova. All’area di servizio San Cristoforo la sosta: i quattro confabulano – secondo quanto ricostruito dalla polizia in quel contesto i due “cavalli” hanno ricevuto il compenso per trasportare la droga – e poi ripartono dirigendosi verso Milano. Il viaggio prosegue fino alla zona sud del capoluogo lombardo dove Trezhnjeva e Berisha acquistano la droga da alcuni connazionali.

I quattro, sempre divisi due per macchina, a quel punto sono ripartiti verso Savona con l’auto dei due cugini a fare da “apripista” e controllare che la strada fosse libera e senza forze dell’ordine. Intorno alle 23 la svolta: Uruci e Gjyriqi si fermano all’autogrill di Varazze e vengono immediatamente bloccati e perquisiti, mentre Trezhnjeva e Berisha escono dall’autostrada e, sull’Aurelia, proseguono il viaggio verso Savona dove saranno fermati poco dopo.

Sull’auto dei corrieri, una Golf, nel cruscotto, dietro all’autoradio, è stata ritrovata l’eroina. Addosso ad Gjyriqi invece i poliziotti trovano anche 10 grammi di hashish e 30 euro, mentre dal portafoglio dell’amico saltano fuori 770 euro, probabilmente il compenso ricevuto per il trasporto. Ai due sono stati sequestrati anche due Iphone e diverse sim del cellulare. Nel frattempo altri agenti della Mobile, in piazza Leon Pancaldo, intercettavano Trezhnjeva e Berisha e li arrestavano. Dalla loro vettura sono saltati fuori diversi foglietti con appuntati numeri di telefono e cifre, una sorta di agenda della loro attività illecita.

Per concludere l’operazione alcuni poliziotti sono tornati in via Fontanassa e, dove la mattina l’albanese era stato visto trafficare sotto ad un palo, sono stati rinvenuti altri 40 grammi di eroina. Per tutti e quattro gli arrestati l’accusa è di detenzione ai fini di spaccio di eroina. Ai due cugini viene inoltre contestata la detenzione illecita dello stupefacente recuperato sotto l’autostrada, mentre ad Gjyriqi quella dei dieci grammi di hashis. Per Berisha è scattata poi anche l’accusa di contraffazione della carta di circolazione dell’auto visto che una delle vetture sequestrate (due Golf ed un’Alfa) era priva dell’assicurazione.

I quattro albanesi saranno interrogati nei prossimi giorni dal gip del tribunale di Savona per la convalida di arresto

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