Economia

Pedaggio Tir per il porto, Consorzio Trasportatori: “Ipotesi impossibile, non esistono camion buoni e cattivi”

Savona. “Con il Comune di Savona abbiamo discusso spesso di viabilità senza concludere nulla. Il problema è che la gente dovrebbe capire che non ci sono camion buoni e camion cattivi; i Tir che trasportano carburante e generi alimentari sarebbero quelli buoni gli altri sarebbero cattivi: no, sono sempre gli stessi”. A dirlo è Giuseppe Barberis, presidente del Consorzio Savonese Autotrasporti. L’idea di costringere i mezzi pesanti in uscita dal porto di Savona a circolare solo in determinate fasce orarie e a pagare una tassa d’ingresso ha messo in allarme gli operatori del settore.

“Non siamo quelli che vogliono fare concorrenza alla ferrovia – osserva Barberis – ma vogliamo solo adempiere al nostro lavoro. Vogliamo metterci nelle condizioni di avere dei mezzi aggiornati dato che i nostri sono tutti Euro 3, 4 o 5 con un basso inquinamento, per il resto vogliamo diluire il traffico. Ad esempio i Tir che escono dal porto vengono diluiti durante il corso della giornata in parte di giorno e in parte di notte”.

Il fatto che l’ipotesi del pedaggio e della determinazione oraria sia stata rilanciata dall’assessore Paolo Apicella preoccupa i lavoratori del porto. “L’uscita della giunta comunale sul pedaggio per i Tir è stata inopportuna – afferma il presidente della Compagnia Portuale, Oriano Alcetti – Il porto è una delle poca aziende che durante la crisi fornisce delle risposte a livello occupazionale in un momento di contrazione dei traffici. Non siamo d’accordo sulla linea dei pedaggi e degli orari, se ciò dovesse passare ci saranno conseguenze occupazionali e verso i clienti con perdite di traffico che ricadranno anche sulla città di Savona”. “Con il Comune – aggiunge – non è mai è stata affrontata questa problematica in merito all’uscita delle merci dal porto di Savona, stiamo lavorando per avere delle soluzioni alternative”.

Rafforzativa del concetto la posizione di Alessandro Berta, responsabile della Sezione Terminalisti dell’Unione Industriali di Savona: “Dal punto di vista degli addetti – conclude – stiamo parlando di 2700 addetti diretti e oltre 5600 addetti indiretti (dati 2010) sull’attività portuale e si parla di 153 imprese che lavorano in maniera fissa nel porto e altre 1014 che lavorano in maniera saltuaria. Durante la crisi questo settore ha mantenuto inalterati tali dati sia in termini di personale che in termini di aziende coinvolte”.

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