Cronaca

Bragno, Italiana Coke: sospetto di inquinamento ambientale

Cairo Montenotte - italiana cocke

Cairo M. La Polizia Giudiziaria della Procura di Savona ha “bussato”, questa mattina, alla porta dello stabilimento dell’Italiana Coke di Bragno. La motivazione dalla quale ha preso le mosse la verifica della Procura è collegata a un possibile rischio di inquinamento ambientale causato dallo stabilimento.

L’ispezione odierna è stata condotta da una decina di persone tra agenti della polizia giudiziaria e consulenti della Procura (due nello specifico: un chimico e un esperto della gestione di questa tipologia di impianti). La Procura savonese ha fatto sapere che non si tratta di un sopralluogo improvvisato, bensì studiato da tempo, da quando cioè sono giunti alla sua attenzione una serie di esposti e denunce su alcune presunte irregolarità nella lavorazione dei prodotti all’interno della fabbrica.

L’operazione di questa mattina era quindi stata programmata da tempo e nei minimi dettagli dal pubblico ministero Danilo Ceccarelli, che si sta occupando dell’indagine, e dal Procuratore Capo Francantonio Granero. Si è deciso per un’azione mirata, e tesa a verificare non solo la presenza degli impianti necessari alla produzione ma anche le modalità con le quali questi impianti vengono utilizzati. Il sospetto è che i dirigenti dell’Italiana Coke possano essere in qualche modo responsabili per l’inquinamento dell’ambiente circostante. I loro nomi sono finiti quindi sul fascicolo dell’indagine per inquinamento ambientale.

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