Spettacolo

Il “ciclone” Maurizio Lastrico incanta Spotorno: la recensione dello show

Il comico, avvalendosi della sua verve linguistica e di un’irresistibile gestualità, ha tenuto banco per più di un'ora e mezza senza risparmiarsi

maurizio lastrico (citare Laura Candelo)

Spotorno. Lo scorso 7 agosto, Maurizio Lastrico ha fatto tappa con il suo spettacolo a Spotorno, scatenandosi come un ciclone e mettendo in scena un generoso mix di scenette e aneddoti divertenti, dove il protagonista, avvalendosi della sua verve linguistica e di un’irresistibile gestualità, aggiunta alla sua mimica facciale ed al suo continuo scatenarsi sul palco, ha tenuto banco per più di un’ora e mezza senza risparmiarsi. Di seguito la recensione di Laura Candelo.

Ogni attore ha i suoi cavalli di battaglia. Per quanto riguarda Maurizio Lastrico, il marchio di fabbrica che ne contraddistingue la comicità, è senza dubbio, la personale rivisitazione dei versi danteschi della Divina Commedia. I suoi sketch ne sono pieni e l’idea di parodiare la nobile poetica dell’Alighieri per raccontare fatti quotidiani, ha sicuramente un grande appeal.

Gli spettacoli di Maurizio Lastrico sono frutto della sua interazione con il pubblico. La sua sperimentazione sul linguaggio parlato e scritto nasce proprio dall’osservazione di realtà fra loro molto distanti: il mondo dei bar, in cui si mescolano borbottii e luoghi comuni, gli oratori delle parrocchie, i teatri stabili in cui si mettono in scena i grandi classici, le scuole (dell’obbligo e di recitazione), la campagna e la città.

Lastrico recita i suoi celebri endecasillabi “danteschi”, che mescolano il tono alto e quello basso, fino ad arrivare al dialetto genovese ed a tanto improbabili, quanto divertentissime, “traduzioni” per il suo pubblico “foresto”, ossia non ligure. I suoi monologhi raccontano, con ironia, di incidenti quotidiani, di una sfortuna che incombe, di un caos che gode nel distruggere i rari momenti di tranquillità della vita. Propone inoltre le sue storie condensate, in cui la sintesi e l’omissione generano un gioco comico di grande impatto.

Lastrico ha interagito più volte col pubblico, rispondendo ai commenti che venivano dalla platea e coinvolgendo i presenti in siparietti interattivi molto graditi, nonché chiedendo agli stessi quali dei suoi pezzi volessero ascoltare. Il suo stile in bilico fra drammatico e comico, ha conquistato, negli anni, l’attenzione di molti amanti del teatro, che si divertono con i suoi insulti in endecasillibi, con le sue rime e con le sue battute in rima degne del migliore cantore di corte.

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