I festeggiamenti

A Loano il grande abbraccio degli alpini per la cerimonia del premio dell’anno fotogallery

Gioia ed emozioni per una giornata di ricordi promossa dal Comune e dall'Associazione Nazionale Alpini

alpino dell'anno 2016

Loano. Sono l’alpino in congedo Giacomo Alcuri, l’alpino in armi 1º maresciallo luogotenente Enrico Lillo e l’alpino diploma d’onore Oreste Pastor i soldati in servizio o in congedo che hanno ricevuto oggi a Loano il Premio Nazionale “Alpino dell’anno 2015”.

Il riconoscimento nazionale, istituito nel 1973 dalla Sezione A.N.A. di Savona, vuole sottolineare e valorizzare azioni morali ed eroiche ritenute meritevoli, mettendo in evidenza il senso di servizio verso il prossimo, la solidarietà e la disponibilità ad azioni svolte senza clamori e nella quotidianità, in pieno carattere con lo “Spirito Alpino”. Giacomo Alcuri, classe 1966 ( Sez. A.N.A. Casale M.To – Gr. Casale Sud), dopo avere svolto il servizio militare nel 1984 nella Fanfara della Brigata Alpina Julia, ha sempre portato nella società civile i valori alpini e la forza attrattiva del cappello e della sua tromba.

La partecipazione costante e attiva a gruppi bandistici e fanfare è stata purtroppo interrotta nel 2011, quando un tragico incidente stradale strappa alla sua famiglia il figlio diciassettenne Simone. Con questo macigno sul cuore Giacomo continua la vita di padre e di marito, pur avendo nel cuore un sogno: fare qualcosa di diverso, trasformare il lutto “in un valore aggiunto”. Abbraccia quindi l’iniziativa di raccogliere fondi per la realizzazione di un reparto di urologia nell’ospedale di Tamale (Ghana), ospedale che offre cure specialistiche a circa quattro milioni di persone in un Paese estremamente povero. D’accordo con la moglie parte immediatamente per il Ghana, mette a disposizione la sua capacità professionale, devolve i proventi del risarcimento assicurativo alla causa e continua ad accompagnare la campagna di raccolta fondi. Presente alla posa della prima pietra con il suo cappello alpino portato con orgoglio, si impegna a portarlo all’inaugurazione dell’ospedale che si chiamerà “Central Hospital Simone Arcuri”. Il 1º maresciallo Enrico Lillo, classe 1961, sottufficiale effettivo al RECOM “Tridentina” si distingue per le limpidissime doti di fondo e le elevatissime qualità professionali.

In particolare, il 25 marzo 2015, libero dal servizio si trovava in un bar della città di Bolzano e con slancio e determinazione ha soccorso un cliente che aveva difficoltà respiratorie, praticando la manovra di Hemlich, imparata anni addietro durante il corso di addestramento. Il suo intervento ha permesso al malcapitato di riprendere a respirare e gli ha salvato la vita. Per la generosità dimostrata e l’eccezionale altruismo dimostrato, il 1° Maresciallo Luogotente Lillo ha contribuito a dare lustro ed elevare l’immagine delle Truppe Alpine e dell’Esercito Italiano nel tessuto sociale. Oreste Pastor, classe 1946, vicepresidente della Sezione A.N.A. di Imperia, si è distinto in occasione di un grave incidente. Il 13 agosto 2015, il medico chirurgo Roberto Mattei, praticante di ciclismo su strada, mimane vittima di un grave incidente, cade dalla bicicletta e viene sbalzato oltre la ringhiera di un ponte. L’incidente avrebbe avuto conseguenze fatali se la folta vegetazione non avesse attutito la caduta prima dell’impatto sulle pietre del torrente.

Le difficoltà e l’impervietà della zona rendevano ardua l’organizzazione del recupero dell’infortunato. Trovatosi casualmente sul posto Oreste si getta tra rovi e cespugli fornito solo di una vecchia roncola e, incurante del pericolo di precipitare lui stesso, riesce ad aprire un varco che permetterà ai soccorritori di passare e raggiungere il ferito. Mentre all’infortunato vengono praticate le prime cure, Oreste gli si presenta davanti grondante di sudore e sanguinante e tenendogli una mano gli dice: “Tranquillo, adesso ti tiriamo fuori!” Azione di merito istintiva e disinteressata di un Alpino in congedo, ma soprattutto di un uomo, degna di essere raccontata, perché si unisce alla sua opera quotidiana di solidarietà nella raccolta di alimenti e vestiario per i bisognosi. Fiore all’occhiello per i paesi dell’Imperiese e per l’Associazione Nazionale Alpini, chiaro esempio di altruismo e alpinità.

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