Operazione michelangelo

Spaccio davanti al figlio minorenne, patteggiamenti per una pena complessiva di 14 anni e 8 mesi fotogallery

In manette erano finiti due coniugi quarantenni italiani e due fratelli albanesi

Savona. Un’operazione antidroga come tante altre, conclusa nel novembre scorso, che però aveva rivelato un retroscena particolarmente drammatico: una coppia di quarantenni savonesi aveva indirettamente coinvolto nel giro illecito anche il figlio minorenne. Come accertato dai carabinieri infatti mamma e papà (i cui nomi non sono stati rivelati per tutelare il minore) acquistavano lo stupefacente da due fratelli albanesi Migert e Kridis Domi anche in presenza del bimbo.

Questa mattina, per questa vicenda, davanti al gip Francesco Meloni sia la coppia di italiani (avvocato Alfonso Ferrara) che i fratelli albanesi (avvocato Carlo Risso) hanno scelto di patteggiare una pena di tre anni e otto mesi di reclusione e 14 mila euro di multa. e quattro , ma anche di averla poi rivenduta ad altre persone. Ad arrestare i quattro erano stati i carabinieri del Nucleo Operativo di Albenga al termine di una complessa indagine.

Marito e moglie (oggi ai domiciliari) davanti al gip avevano ammesso il loro coinvolgimento nel traffico illecito di cocaina spiegando di averlo fatto perché “disperati” e senza soldi. Qualche sera prima di essere arrestati, i coniugi erano stati ripresi dai militari dopo essersi presentati all’incontro per ritirare la droga dai fratelli Domi con il bimbo ed il loro cagnolino. Una circostanza che aveva convinto i carabinieri ad intervenire subito per fermare i quattro spacciatori.

Operazione antidroga dei carabinieri: arrestati

I carabinieri nel corso dell’operazione (battezzata “Michelangelo” come il nome della via di Borghetto dove abitavano gli albanesi) avevano sequestrato due chili di polvere bianca purissima che una volta tagliata e spacciata avrebbe reso mezzo milione di euro.

L’indagine dei carabinieri era iniziata nel settembre scorso e settimana dopo settimana aveva portato gli investigatori a concentrare l’attenzione sui due albanesi che secondo l’accusa avrebbero gestito per conto di grossisti del Nord Italia il mercato della droga in provincia di Savona.

Operazione antidroga dei carabinieri: arrestati

La coppia di italiani, i genitori del bambino, avrebbe invece provveduto allo spaccio al “dettaglio” rivendendo lo stupefacente una volta confezionato in dosi. Nel corso dell’operazione i militari avevano anche scoperto due nascondigli della droga (dove complessivamente sono stati sequestrati un chilo e settecento grammi di cocaina) utilizzati da Migert e Kridis Domo. Uno nel bosco, nella zona di via Michelangelo, dove i due pusher nascondevano lo stupefacente puro confezionato in sacchetti di plastica (di varie dimensioni) che, mettevano in barattoli di vetro e quindi sotterravano.

L’altro in una casa in via di costruzione (nell’intercapedine di un muro) nei pressi di Pineland, la zona residenziale di Borghetto, dove i militari avevano trovato un panetto confezionato in una carta con un emblema che riconduce ai trafficanti colombiani.

I carabinieri ritengono che a Borghetto arrivassero ogni settimana due chili di cocaina per un giro di affari stimato in 160 mila euro settimanali. “Solo la coppia italiana poteva arrivare a guadagnare seimila euro al mese” avevano spiegato gli investigatori.

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