Opera simbolo

Da Vado Ligure in partenza il primo cassone per la nuova diga foranea di Genova

Attesi alla celebrazione il ministro Salvini, il leader di WeBuild Salini e il commissario (indagato) Piacenza

Vado Ligure. È pronto a partire, agganciato al rimorchiatore che lo porterà davanti alle banchine di Sampierdarena, il primo cassone della nuova diga foranea del porto di Genova, opera simbolo tra quelle legate al Pnrr, ma anche la più controversa nelle settimane che sconvolgono la Liguria dal punto di vista politico e giudiziario.

I cassoni, in tutto 93, vengono prefabbricati nell’apposito impianto del comprensorio portuale di Vado Ligure e trasportati via mare. In tutto dovranno essere 70mila le colonne di ghiaia lunghe fino a 12 metri con la funzione di garantire stabilità al basamento della barriera: questa fase al momento risulta completata al 50%. Indiscrezioni, però, hanno rivelato le preoccupazioni dell’Autorità portuale sui ritardi dell’opera e sui test necessari per verificare le caratteristiche del fondale.

E domani pomeriggio, alla presenza del ministro Matteo Salvini, si terrà la cerimonia della posa in mare, evento rimasto in bilico fino all’ultimo ma confermato alla fine proprio per dare un segnale chiaro: il Governo va avanti “per modernizzare il Paese” e non si fa intimorire nemmeno dalle inchieste.

Dunque, a poco più di un anno dalla “posa della prima pietra” in pompa magna, ecco un nuovo evento a favore di telecamere a Palazzo San Giorgio. Nel 2023 c’era addirittura un “cassone volante” sollevato da palloncini aerostatici per celebrare la partenza dei lavori, da capire se il clima domani sarà altrettanto festoso. Si inizia alle 15.30 coi saluti istituzionali del commissario straordinario dell’Autorità Paolo Piacenza (indagato per abuso d’ufficio), del sindaco e commissario straordinario per la nuova diga Marco Bucci, del presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana e del viceministro Edoardo Rixi. Poi prende la parola Pietro Salini, amministratore delegato di WeBuild e leader del consorzio PerGenova Breakwater

Alle 16.15 il collegamento streaming dal cantiere in mare per la fase di affondamento del cassone, quindi l’intervento di Claudio Gemme di Fincantieri Infrastructure, presidente del consorzio, e del consigliere delegato Silvio Fascio. Conclusioni affidate, come detto, al vicepremier Matteo Salvini.

Dal punto di vista tecnico si tratterà di calare in mare un parallelepipedo a base trapezoidale alto 22 metri con due basi di 40 metri e largo 25, che verrà adagiato alla profondità di 20 metri. Il terreno sottostante è stato consolidato da 280 colonne di ghiaia lunghe 6 metri.

primo cassone diga lavori

Sulla nuova diga si sono addensate molte altre nubi. Prima quelle dell’Anac, l’autorità anticorruzione, che in una delibera aveva contestato (di nuovo) l’affidamento dei lavori senza gara al consorzio PerGenova Breakwater guidato da WeBuild senza gara – dopo che il bando era andato deserto – ma anche le troppe varianti, l’inserimento del progetto nel programma straordinario post crollo del ponte Morandi e quindi in deroga alle leggi e il rischio di pesanti conflitti di interesse. Osservazioni che non producono automaticamente uno stop (e che, anzi, Palazzo San Giorgio ha annunciato di voler impugnare), ma che espongono l’opera al rischio di accertamenti giudiziari: il dossier sarebbe infatti al vaglio della Procura europea.

Poi la maxi inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto del presidente ligure Giovanni Toti e dell’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini. La nuova diga non è direttamente oggetto dell’indagine, ma viene citata innumerevoli volte nelle carte. Il governatore, intercettato, dice che “sappiamo già chi la farà” e che “la diga sostanzialmente è per Spinelli“. In effetti l’ultima variante, che prevede l’accorpamento delle due fasi costruttive e più spazio davanti al porto a pettine di Sampierdarena, sarebbe nata proprio da un’idea dell’imprenditore oggi ai domiciliari.

L’opera ha un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro ed è finanziata per 1,223 miliardi con fondi statali tra cui Piano nazionale per gli investimenti complementari, Fondo infrastrutture e legge 56 del 2024. La differenza, pari a 77 milioni di euro, viene coperta con la legge regionale recentemente approvata che autorizza la Regione Liguria a contrarre un mutuo da 57 milioni e 20 milioni a carico dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Ma proprio il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ha lanciato l’allarme sulla possibile impennata dei costi legata al risarcimento che andrebbe corrisposto al consorzio Eteria dopo la sentenza del Tar che aveva dichiarato illegittimo l’affidamento a PerGenova.

 

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