Savona/Vado Ligure. “E ora cosa succederà con il rigassificatore?“. La domanda sorge spontanea dopo la bomba di questa mattina che ha scosso Genova e tutta la Liguria. La notizia di un ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente Giovanni Toti e di altre nove persone.
Il governatore si è detto “tranquillissimo, sereno e convinto di poter spiegare tutto” riguardo alla maxi indagine che lo ha visto coinvolto e che, secondo i PM, avrebbe scoperchiato un sistema di potere fatto di tangenti e favori, dalla maxi-concessione per gestire fino al 2051 il Terminal Rinfuse, al via libera all’espansione dei supermercati Esselunga.
Ma Giovanni Toti è anche il commissario per quanto riguarda il progetto del rigassificatore, la Golar Tundra infatti dovrebbe trasferirsi da Piombino a Vado Ligure entro la seconda metà del 2026. In più di un’occasione il presidente aveva smentito che il ricollocamento della nave portava con sè un duplice significato, quindi nessuna “merce di scambio politico” con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Se però da una parte i detrattori di Toti sono già scesi in campo tra caroselli e “gif” ovviamente anche sulla questione del rigassificatore collegato all’ipotesi del suo terzo mandato, dall’altra c’è anche da dire che il processo è ancora tutto da fare.
Ma la domanda, anzi le domande, sorgono spontanee: “Cosa succederà? L’iter verrà sospeso o il ministero nominerà un nuovo commissario?”. Per ora da Roma nulla trapela, ancora è tutto da chiarire e non resta che attendere.
Quel che però si può dire è che Snam ha dichiarato che andranno avanti: “Siamo la parte industriale, non possiamo commentare questa specifica situazione”.
Quindi, per ora, il progetto del riposizionamento del rigassificatore non sembrerebbe essere in discussione ma se con un nuovo commissario è ancora tutto da chiarire.