Sentenza

Omicidio Etleva Bodi, il marito condannato a 27 anni di reclusione

A inizio udienza l'imputato si rivolge ai figli: "Vi chiedo perdono perché dovete crescere senza la mamma"

Savona. Selami Bodi è stato condannato a 27 anni di reclusione. È la sentenza pronunciata oggi, in primo grado di giudizio, nell’aula magna del tribunale di Savona dal presidente della corte d’assise Franco Greco nell’ambito del processo per omicidio. Le attenuanti generiche sono state considerate equivalenti alle aggravanti.

È stato anche condannato al risarcimento di 770 mila euro e delle persone costituite parte civile. È stato assolto dalle lesioni aggravate e continuate perché “il fatto non sussiste”.

L’uomo era accusato dell’omicidio della moglie Etleva Bodi, 31 anni, deceduta all’ospedale San Paolo di Savona dove era stata ricoverata due giorni dopo essere stata strangolata la notte tra il 27 e il 28 ottobre 2023. Selami Bodi aveva aggredito la moglie dopo una discussione per futili motivi e aveva confessato ai carabinieri, intervenuti dopo la chiamata al 112, di aver aggredito la moglie.

Il pubblico ministero Giovanni Battista Ferro alla fine della requisitoria aveva chiesto l’ergastolo.

A inizio udienza l’imputato in aula ha ricordato, tra le lacrime, alcuni momenti trascorsi con la sua famiglia e ha proseguito: “Chiedo perdono a tutti quelli che ho fatto soffrire, ai miei figli perché ho tolto a loro la persona più importante. Vi chiedo perdono perché dovete crescere senza la mamma e non volevo morisse prima di me. La prima condanna per me è stata quando è deceduta in ospedale. Etleva era e sarà sempre la persona più importante della mia vita”.

Diverse le persone che sono state sentite come testimoni, tra queste i familiari e gli inquirenti che hanno condotto le indagini. Sono stati anche riportati alcuni messaggi tra i due coniugi (“ho sopportato 15 anni di maltrattamenti“, aveva scritto Etleva Bodi al marito). A settembre la famiglia aveva fatto un viaggio in Albania dove c’erano state due riunioni per confrontarsi sui problemi della coppia. Al termine del viaggio poi la donna aveva deciso di tornare in Italia con Selami Bodi “per dargli un’altra chance”, come aveva detto un’amica della vittima in aula.

L’avvocato Licia Carla Sardo, difensore di Selami Bodi insieme a Rosanna Rebagliati, ha commentato uscita dall’aula: “Non si poteva dare l’ergastolo a un uomo che ha cercato di rianimarla e ha chiamato i soccorsi. E’ stato lui il primo a cercare di salvarla. A quelli che danno le coltellate cosa dovrebbero dare? Io sono convinta che non l’avesse voluta uccidere. I risarcimenti sono tutti dovuti ma non ci sono i soldi, era un gran lavoratore, quello che c’è sarà per i figli e se rimane qualcosa andrà ai parenti”.

Gli avvocati presenteranno ricorso in appello: “Lui si aspettava un po’ meno ma io gli ho detto di non preoccuparsi, questo è solo il primo grado. Non è che perchè sia stata presa alla gola è la prova che la volesse uccidere. Speriamo – conclude l’avvocato – che ci vengano riconosciute le attenuanti generiche prevalenti e poi ci sarà una bella battaglia sul preterintenzionale“.

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