Domande

Corruzione in Liguria, interrogatorio fiume per Toti: dai pm 180 domande

Il presidente della Regione, attualmente sospeso, è arrivato in porto in mattinata per rispondere alle domande dei pm sui finanziamenti da parte di imprenditori e sui filoni della maxi inchiesta

giovanni toti, interrogatorio

Liguria. Un interrogatorio fiume, quello cui è stato sottoposto il presidente della Regione Liguria, attualmente sospeso, Giovanni Toti giovedì: alle 19 erano oltre sette le ore trascorse all’interno della sede del Roan della Guardia di finanza, a Molo Giano, in porto, passate a rispondere alle domande – 180, secondo quanto trapelato – dei pm.

Toti, agli arresti domiciliari per corruzione, è arrivato giovedì mattina passando dal varco di via dei Pescatori per farsi interrogare, e come detto ha risposto a oltre cento di domande da parte dei pubblici ministeri Luca Monteverde, Federico Manotti e dell’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati.

Domande incentrate principalmente sui finanziamenti ricevuti non solo da parte di Aldo Spinelli e Francesco Moncada, ma anche del re delle discariche Pietro Colucci e di altri imprenditori. Alcune domande hanno riguardato poi il presunto voto di scambio con la comunità dei ‘riesini’ che Toti, secondo l’accusa, avrebbe gestito tramite Matteo Cozzani, il suo capo di Gabinetto in Regione e “mandatario” del presidente per la campagna elettorale del 2020, come lo ha definito nell’interrogatorio di garanzia Arturo Testa, uno dei due ‘gemelli’ arrivato dalla Bergamasca per dirottare i voti sui candidati della lista del presidente in cambio secondo l’accusa di posti di lavoro.

L’interrogatorio lontano dalle telecamere

L’interrogatorio si è tenuto nella caserma del Roan della guardia di finanza all’interno del porto di Genova nei pressi di molo Giano, dove Toti è arrivato a bordo di un’auto scura guidata dai finanzieri che questa mattina sono andati a prenderlo ad Ameglia, dove da 15 giorni si trova agli arresti domiciliari. Un interrogatorio collocato appositamente dalla Procura in un luogo irraggiungibile per i cronisti e tenuto segreto fino al suo inizio, alle 11 di giovedì. 

Nelle prossime ore l’avvocato Savi presenterà l’istanza per la revoca dei domiciliari. La gip Paola Faggioni, che nei giorni scorsi aveva respinto l’attenuazione delle misure per Arturo Testa e per Matteo Moncada, dovrà decidere se per il governatore alle luce del lungo interrogatorio, decadono o meno le esigenze cautelari.

Esigenze dettate, secondo la giudice sia dal rischio di reiterazione del reato (in questo caso l’esigenza decadrebbe con le dimissioni) sia di inquinamento delle prove (per esempio parlando o convincendo indagati o testimoni a sostenere la sua versione dei fatti). La giudice, ricevuta l’istanza, necessiterà di qualche giorno per decidere se accoglierla o respingerla, anche alla luce proprio di quanto dichiarato dal presidente ai pubblici ministeri.

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Tutte le accuse

Per la Procura di Genova il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti avrebbe accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte dell’impegno – di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”.

Nelle oltre 600 pagine di provvedimento gli inquirenti ricostruiscono come sarebbe stata agevolata una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali, di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova srl (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021, – di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22), – di assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI). Ancora, sempre secondo quanto ricostruito dai pm, Toti avrebbe agevolato Spinelli nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter. Per agevolare Spinelli Toti avrebbe fatto pressioni sull’allora presidente del porto Paolo Emilio Signorini (che dal 7 maggio si trova recluso nel carcere di Marassi).

Il governatore e il suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani rispondono inoltre per le sospette tangenti ricevute da Esselunga – sotto forma di pubblicità elettorale gratuita – in cambio d’una mano all’espansione dei supermarket in Liguria, a Savona e Sestri ponente.

Il presidente Toti, sempre insieme a Cozzani,  sono anche indagati per voto di scambio (tecnicamente “corruzione elettorale”) per le ultime elezioni regionali, quelle del 2020, che vede indagati diversi esponenti della comunità riesina secondo l’accusa connessi con la criminalità organizzata.

Infine sempre Toti e il suo braccio destro, sono anche indagati per falso: gli inquirenti ritengono che nel 2021 abbiano truccato i dati da trasmettere a Roma durante il Covid, con l’obiettivo di ottenere più vaccini.

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