Il commento

Corruzione in Liguria, Crosetto: “Con la logica usata per Toti, si potrebbero arrestare anche i magistrati”

Il ministro della Difesa torna a commentare la maxi inchiesta della procura di Genova

guido crosetto

Liguria. “Con la stessa logica usata per Toti, a cui non viene contestato alcun vantaggio personale e privato, possono arrestare la quasi totalità dei sindaci, dei presidenti di Regione, dei dirigenti pubblici. Suppongo potrebbero anche arrestare la maggior parte dei magistrati“.

Con queste parole – affidate ai social network – il ministro della Difesa Guido Crosetto torna a commentare la maxi inchiesta della procura di Genova che ha visto in questi giorni l’esecuzioni delle misure cautelari per – tra gli altri – il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, finito agli arresti domiciliari.

“La carcerazione preventiva non nasce come strumento di intimidazione o per aumentare l’audience di un’inchiesta. Nasce per impedire la reiterazione di reati gravi, la fuga o l’inquinamento delle prove. Non è questo il caso, tanto più che sono passati 5 mesi dalla richiesta di misure cautelari alla loro esecuzione e che, come ha dichiarato lo stesso Procuratore, l’accertamento dei fatti risale ad oltre un anno fa. Se quindi la misura cautelare non trova giustificazione proprio nei tempi stessi di cui ci ha informati la Procura – continua Crosetto – perché è stata voluta ed attuata in questi modi ed in questi tempi? Perché c’erano le elezioni, è stata la risposta. Ma Toti non è candidato a queste elezioni. Mi dispiace usare questa frase ma lo farò ugualmente: lo avevo predetto con largo anticipo“.

Dichiarazioni di un certo peso che però sono in contrasto con alcune precisazioni fatte già nelle scorse ora da parte della stessa procura tra cui il fatto che alcuni dei comportamenti potenzialmente penalmente rilevanti registrati risalgono a qualche settimana prima della richiesta di carcerazione.

“Toti – prosegue il ministro su X – è stato arrestato per corruzione. Alle 3 del mattino mentre era in una stanza di albergo”. Anche questo dettaglio circolato in queste ore è stato già smentito dalla procura che ha ricordato come Giovanni Toti sia stata prelevato alle 7 del mattino, presso l’albergo dove si trovava in quel momento, nel rispetto della normativa in materia.

“Gli contestano finanziamenti alla sua campagna elettorale, regolarmente denunciati. Ma ottenuti, secondo loro, illegalmente, in cambio di “favori”. Tipo: “accelerare” una pratica ferma da anni. Ricordo inchieste simili. La più grave ed eclatante riguardò Fitto. Assolto da ogni accusa. Perché erano tutte false. Dopo anni di inferno. Sarà così anche in questo caso? A me sembra di sì, avendo letto le carte pubbliche e vedendo che il pm arriva dalla stessa Procura che colpì Fitto. Ciò detto – aggiunge il titolare della Difesa – vorrei far notare che sta alla Procura provare le proprie tesi e non a lui la sua innocenza, perché lo è fino a quando un tribunale non lo avrà condannato definitivamente”.

“Da ciò che ho letto nelle carte della stessa Procura invece ho l’impressione che ci sia, in questa vicenda, scarso interesse di ricerca della verità. Non vorrei che prevalesse la volontà di dimostrare che alcune persone possono, in ogni momento, senza alcun problema né rischio, privare chiunque della propria libertà”.

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