Scontro

Ricorso rigassificatore, polemica dell’opposizione in consiglio. Il sindaco sbotta: “Errore voluto? Questa è un’infamia”

Il ricorso è stato trasferito al Tar Lazio. Il sindaco: "E' stato sollevato un polverone sul nulla"

Generico aprile 2024

Savona. Polemica dei consiglieri di opposizione in consiglio comunale sul debito fuori bilancio per le spese legali per il ricorso sul rigassificatore. I consiglieri di minoranza hanno attaccato l’operato della giunta per non aver chiesto il risarcimento danni all’avvocato incaricato.

Il Comune di Savona è stato condannato dal Tar Liguria a pagare le spese legali all’avvocatura dello Stato e a Snam (circa 5mila euro) per aver presentato nella sede sbagliata il ricorso per chiedere di partecipare alla conferenza dei servizi nell’ambito dell’iter per il trasferimento della nave Golar Tundra. L’avvocato Del Piaz, dopo l’ordinanza del Tar ligure, ha inviato una lettera al Comune con la quale ha comunicato di rinunciare al saldo della parcella (3200 euro).

La maggioranza accusa la minoranza di “strumentalizzare la pratica” e “confondere piano politico e tecnico”. L’assessore Barbara Pasquali precisa che “per andare contro questa amministrazione si perde di vista il fatto che tutti dobbiamo essere uniti contro quest’opera a prescindere dall’iter che c’è stato e che abbiamo ampiamente motivato in commissione. E’ grave che venga detto che ci sia dolo, abbiamo dato prova periodicamente di essere contro quest’opera”.

A conclusione degli interventi il sindaco interviene e sbotta contro la minoranza: “Abbiamo scelto un avvocato che già conosceva la questione – precisa Marco Russo -. Questa decisione non ha inciso sul merito del procedimento e per questo mi viene da dire ‘di cosa stiamo parlando?’ E’ stato sollevato un polverone sul nulla. Ho anche sentito che l’errore è stato voluto per sabotare le iniziative contrarie al rigassificatore perchè sotto sotto speriamo che l’impianto arrivi. Questa è un’infamia. Non è felice nessuno di pagare queste spese, siamo molto seccati ma è quello che può succedere quando si affrontano i processi amministrativi”.

“Noi continueremo a dire che questo impianto è sbagliato – ribadisce ancora una volta Russo -. Noi combatteremo la battaglia, dall’alto ci hanno voluto imporre una soluzione irrazionale oltre che arretrata dal punto di vista culturale. Sarebbe grande cosa se questo consiglio comunale non perdesse di vista la questione e si evitassero queste polemiche surreali“.

Nel frattempo il Comune attende la pronuncia nel merito del Tar Lazio.

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