Udienza

Omicidio Etleva Bodi, un’amica in aula: “Non sopportava più la gelosia del marito, ma voleva dargli ancora una chance”

L'uomo è accusato di omicidio, aveva confessato all'arrivo dei carabinieri di aver strangolato la moglie, morta dopo due giorni in ospedale

Tribunale Savona

Savona. “Non sopportava più gelosia del marito, ma voleva dargli ancora una chance“. Lo ha detto in aula un’amica di Etleva Bodi (la moglie del cugino di Selami Bodi) con cui si vedevano abitualmente spesso a casa di lei, ascoltata come testimone nell’ambito del processo che vede imputato con l’accusa di omicidio il marito della donna, di 31 anni, madre di 4 figli, morta nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Paolo dopo essere stata strangolata la notte tra il 27 e 28 ottobre nell’appartamento nel quale viveva.

Quando i carabinieri hanno chiesto all’uomo i dettagli dell’accaduto ha confessato di aver strangolato la moglie, dinamica poi confermata dal medico del 118. Selami Bodi aveva aggredito la moglie dopo una discussione e aveva confessato ai carabinieri, intervenuti dopo la chiamata al 112, di aver tentato di strangolare la moglie.

“Mi aveva raccontato che era geloso, ma non mi aveva mai parlato di violenze. Sapevo che lui non voleva che lei avesse contatti con altre persone, soprattutto uomini”, ha ancora riferito la donna davanti alla Corte d’Assise, al pubblico ministero Giovanni Ferro e agli avvocati dell’accusa e della difesa.

La scorsa settimana è stata ascoltata la testimonianza dei familiari e dei carabinieri che hanno condotto le indagini dalle quali è emerso che la donna voleva separarsi “dopo aver sopportato 15 anni di maltrattamenti”.

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