Lutto

Albenga. Il tifo ingauno piange la scomparsa del signor Ubaldo Capiaghi

Era uno dei tifosi più longevi della squadra bianconera, membro del gruppo "Fedelissimi - Forza Albenga!"

Generico febbraio 2024

Albenga. Tutti i supporter ingauni, tra cui l’Associazione Culturale Orgoglio Ingauno e il gruppo dei Fedelissimi, del quale faceva parte, piangono con immenso dolore la scomparsa di Ubaldo Capiaghi. Era uno dei tifosi più longevi del club, tifava i colori bianconeri fin da quando era appena un ragazzino e questa passione non l’ha mai nascosta nel cassetto della scrivania o messa anche solo per un momento da parte a prendere polvere: fino all’ultimo istante, Ubaldo è sempre stato presente tra le due colonne della tribuna superiore a supportare i giocatori che, nel tempo, hanno indossato la maglia della sua città.

Tanti i messaggi di cordoglio sui social, tra cui una nota dei Fedelissimi sul proprio profilo Facebook di qualche giorno fa:

Hai visto la D e sei volato via, continua a tifare da lassù! Ciao, Ubaldo… Si è celebrato oggi nella chiesa di S.Giorgio il funerale ad Ubaldo Capiaghi, tifosissimo dell’U.S. Albenga. Nelle partite casalinghe, Ubaldo c’è sempre stato, in tutte le categorie, in tutte le epoche, sempre..sempre al suo posto, al centro della parte alta della “Tribuna Fedelissimi” , fino ancora allo scorso mercoledì contro il Chieri. Ha fatto parte di quello che negli anni 2000~2010 era stato simpaticamente soprannominato (con ironia degli stessi protagonisti) “Gruppo Lexotan”, divenuto poi il Club “Fedelissimi – Forza Albenga!”. Un improvviso malore l’ha portato via, ad 85 anni. Ci sentiamo di porgere sentite condoglianze al figlio Alessandro e a tutta la sua famiglia. L’Albenga ha perso un suo grandissimo amico.. per sempre “WiWa” Ubaldo, uno di noi”.

Lo ricorda con molto affetto anche Gabriele Patrucco come sostenitore dell’Albenga e presidente dell’Associazione Culturale Orgoglio Ingauno: “Mi ricordo di Ubaldo da quando ho iniziato a frequentare lo stadio fin da quando ero un bambino. In casa c’è sempre stato, sia negli anni d’oro che negli anni più bui. Anzi, nel momento in cui l’Albenga militava in seconda categoria, oltre gli ultras erano presenti anche un gruppetto di anziani tra cui anche Ubaldo, e non ci hanno mai lasciati soli una partita, sono stati i veri sostenitori dell’Albenga. Con Ubaldo si parlava solamente in dialetto, dalla formazione, alla partita e alla situazione in generale. Il fattore linguistico rappresenta il legame stretto che aveva, oltre che con la squadra, con il territorio, e questo rafforza ancora di più il legame che aveva con tutta la città e con la squadra. Era una persona molto ironica, ma allo stesso molto schietta, con un grande senso del lavoro, per quello era anche molto pratico e competente anche calcisticamente parlando, un ingauno vero“.

Poi il ricordo di Patrucco giocatore: “Quando ho indossato i colori dell’Albenga, ho sempre giocato per loro. Sentivo di avere una responsabilità nei confronti di questi signori che erano stati rinominati scherzosamente “gruppo Lexotan”. Il fatto di indossare questi colori di fronte a tifosi veri che avevano visto con i loro occhi la grande Albenga, mi faceva giocare con un fuoco diverso. Più volte mi sono confrontato con loro, confrontandoci proprio su questa disparità di forza, quasi mi dispiaceva che loro vedessero questa Albenga formata da giocatori di terza, seconda, massimo prima categoria. Ma loro mi hanno sempre rincuorato affermando: ‘Gabriele, a noi va benissimo così, voi siete i nostri beniamini, voi indossate la maglia dell’Albenga, siete tutti forti. Fino a che, la domenica alle 3, ci sarà una maglia bianca con una banda nera che giocherà sotto il nome di US Albenga, noi saremo felici, aldilà delle categorie’. Con lui ho sempre avuto un bellissimo rapporto, mi spiace moltissimo che se ne sia andato via. Grande Ubaldo, sei una grandissima persona, semplice e buono. Peccato che tu ci abbia lasciato qua, ma non lo dimenticherò mai e gli vorrò sempre bene, davvero“.

E anche l’Albenga ha voluto lasciare un ultimo bel ricordo nella memoria di Ubaldo, vincendo proprio domenica contro la Fezzanese dopo molte partite in cui i tre punti non arrivavano. Ma il tifo di Ubaldo non si fermerà di certo qua, come si può leggere e sentire dai post e le parole degli altri tifosi, il suo credo andava oltre le mura dell’Annibale Riva perchè si, probabilmente avrebbe voluto assistere a questa ultima vittoria. Ma il suo tifo spassionato per i colori bianconeri, almeno con il cuore, sarebbe arrivato anche dall’altra parte del mondo, l’importante è che alla fine del lungo fischio d’inizio suonato dall’arbitro, una delle due squadre, porti il nome dell’ US Albenga, e questo continuerà anche dal cielo.

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