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Classica&dintorni

Ottorino Respighi, il maestro del poema sinfonico (parte 1)

“Classica&Dintorni” di Massimo Carpegna nasce con l'intento di portare i lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia

Classica Dintorni respighi

Lee G. Barrow – musicologo americano, docente di composizione e direzione d’orchestra alla North Georgia University- è fra i più attenti studiosi del compositore della Trilogia Romana. Così ha scritto: «Ottorino Respighi è senza dubbio l’Autore italiano più noto ed eseguito da Puccini in poi, oltre che il compositore italiano non strettamente operistico più eminente dopo Antonio Vivaldi». Il Nostro può quindi essere considerato l’erede spirituale di questi sommi musicisti e, a dire il vero, quando venne chiesto a Puccini chi poteva essere il suo erede tra i giovani della generazione dell’80, lui rispose Ottorino Respighi.

Tuttavia, nonostante la qualità indiscutibile delle sue composizioni, nella terra che gli diede i natali, l’Italia, le sue musiche non sono presenti nelle sale da concerto come dovrebbero, cassate da quella furia iconoclasta che ha cancellato ogni cosa fosse riconducibile al periodo fascista. Il Maestro è più studiato ed eseguito negli Stati Uniti e in Inghilterra, Paesi vincitori della Seconda Guerra mondiale, che da noi.

Respighi è il terzo e ultimo figlio di Giuseppe, a sua volta figlio di Tommaso, organista del duomo di Borgo San Donnino e violinista. La sua è una famiglia d’artisti: infatti, anche la madre Ersilia Putti discende da una genealogia di scultori molto apprezzati nel bolognese. Il Maestro, quindi, inizia i suoi studi musicali seguito dal padre, che lo introduce al fascino del pianoforte e del violino. Ottorino Respighi , come la maggioranza dei veri geni, dimostra subito un grande talento e così la famiglia decide d’iscriverlo al Conservatorio di Bologna, dove frequenta la classe di Composizione tenuta da Giuseppe Martucci: un nome di prestigio ancora oggi. Fu tra i pochi autori italiani del suo tempo a non dedicarsi all’opera lirica, volgendo lo sguardo invece alla composizione strumentale e sinfonica. È da segnalare tra gli artefici della prima esecuzione in Italia del “Tristano e Isotta“ di Wagner, avvenuta a Bologna nel 1888 e, quale pianista didatta, insegnò a Giovanni Anfossi, che a sua volta fu Maestro di Arturo Benedetti Michelangeli.

In contemporanea, Respighi entra a far parte dell’organico orchestrale del Teatro Comunale di Bologna in qualità di viola e con questo strumento parte per la Russia quale Prima viola del Teatro Imperiale di San Pietroburgo, che ha allestito una stagione d’opera dedicata alla lirica italiana. La ragione di questa trasferta è compositiva: Respighi vuole perfezionarsi con Nicolaj Rimskij-Korsakov, il maestro del colore orchestrale. Riesce nel suo intento e per cinque mesi approfondisce con lui l’arte della sinfonia e del poema sinfonico. Questa maestria del colore di Korsakov è oggi riconosciuta da tutti, ma se gli allievi del Conservatorio del primo dopo guerra hanno avuto tra i libri da studiare i “Principi di orchestrazione“ dell’Autore di Shahrazād, in parte lo devono anche a Respighi, lui stesso genio della scrittura sinfonica.

Oltre alla viola, il Nostro è anche un eccellente pianista con un lettura rapida e curata e nel 1908 è chiamato a Berlino dal celebre soprano ungherese Etelka Gerster, che lo vuole quale accompagnatore della sua scuola di canto. Qui incontra Ferruccio Busoni e, soprattutto, Max Bruch con il quale raffina ulteriormente la preparazione musicale.

La sua vita, e fino al 1908, è dedicata principalmente all’attività d’esecutore: entra come viola nel Quintetto Mugellini, insieme ai violinisti Mario Corti e Romualdo Fantuzzi, al violoncellista Antonio Certani e al pianista Bruno Mugellini. Ma la composizione lo attrae sempre più e nel 1913 si trasferisce a Roma; ha già scritto 13 opere sinfoniche di rilievo, 7 composizioni cameristiche e 2 opere liriche. A Roma avviene la sua consacrazione: è docente di Composizione all’Accademia di Santa Cecilia, della quale diventa direttore dal 1923 al 1926, e il regime fascista lo elegge Accademico d’Italia. (Continua…)

Massimo Carpegna è direttore d’orchestra, critico musicale e compositore, con partiture lirico sinfoniche diffuse in mondovisione. E’ stato docente presso il Conservatorio di musica di Modena ed è Visiting Professor alla London Performing Academy of Music. Con “Classica&Dintorni” porterà i nostri lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia. Clicca qui per vedere tutti gli articoli.

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